Una signora aveva chiesto all’Amministrazione un indennizzo per il danneggiamento alla sua Fiat 500, determinato da «un sasso scagliato da un decespugliatore manovrato da un operatore provinciale in occasione di lavori di scerbatura» lungo la Sp 43, «al chilometro 7+000». Oggetto che «ha provocato la rottura del parabrezza dell’autovettura». La veridicità del fatto è stata peraltro confermata dall’addetto. Dopo la presentazione della fattura attestante la riparazione del mezzo, la Provincia, al fine di scongiurare un eventuale giudizio il cui esito sarebbe stato molto probabilmente sfavorevole, ha deciso di pagare 468,52 euro alla signora, «a tacitazione di ogni pretesa presente e futura» (la Giunta ha dato l’ok all’unanimità impegnando la somma sul capitolo 2260 alla voce “Spese per liti, arbitrati” del Bilancio 2011).
Il 10 maggio 2010, la spiacevole sorpresa è capitata ad un automobilista in transito sulla via Circuito, in località Lago grande.
Stavolta, il diretto interessato si è rivolto al Giudice di pace, che ha condannato Palazzo dei leoni al risarcimento dei danni provocati alla sua autovettura, una Ford Fiesta, «a causa di un sasso scagliato accidentalmente da un decespugliatore manovrato da un operatore provinciale in occasione di lavori di scerbatura della strada, che ha provocato la rottura del parabrezza». Episodio confermato dal cantoniere che teneva tra le mani l’attrezzo.
Il 12 ottobre scorso l’avvocato della parte lesa ha inviato un fax all’ente di corso Cavour, proponendo di accettare in via transattiva 500 euro (comprensivi di spese giudiziali) per l’abbandono della causa. Anche in questa occasione l’Amministrazione Ricevuto ha prima girato il pollice verso l’alto e poi ha approvato all’unanimità la delibera numero 142. La stessa scena si è verificata, solo per citare i casi trattati nella riunione di Giunta di un mese fa... enrico di giacomo
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