Il Mezzogiorno e i fondi europei, una storia tormentata. Sembra il titolo di una commedia sentimentale, invece è la fotografia dell’uso poco virtuoso delle risorse a disposizione delle regioni meridionali. Nonostante i programmi operativi comunitari siano pensati per investimenti a lungo termine, nella lunga lista dei grandi e piccoli sperperi si trova di tutto: fiere e sagre, pro loco e comunità montane, festival e improbabili rassegne culturali. Con un occhio di riguardo anche per le categorie professionali, tramite interventi che sembrano concepiti unicamente per attirarsi la riconoscenza dei beneficiari al momento del voto.
Un settore in cui è specializzata la Sicilia, che detiene il primato di finanziamenti a pioggia: al 31 agosto, su quasi 500 interventi programmati, la metà riguardava autoscuole, fornai, gelaterie, odontotecnici e via dicendo. Importi più o meno modesti che messi insieme, però, diventano milioni di euro. Ecco allora 36mila euro a favore del Biscottificio Monastra, 24.750 al produttore di surgelati Il Panellino d’oro di Marsala e alla Panetteria di Corrado, 25mila al Morosito caffè e 18.866 al Torronificio Geraci. Senza dimenticare interventi di ben altro spessore, come i 460 mila euro per la fondamentale Coppa degli assi di equitazione di Palermo.
Per non parlare delle due edizioni dell’imprescindibile festival del cous cous di San Vito Lo Capo, che in due edizioni ha portato a casa 1 milione di euro. Una dispersione di risorse che la Corte dei conti ha stigmatizzato nelle osservazioni al rendiconto generale della regione, criticando “la gestione frammentata” dei fondi strutturali, “non sufficientemente sorretta da un disegno organico”.
Ma la Sicilia è in buona compagnia. Per non essere da meno la Calabria, patria dei cibi piccanti, ha pensato bene di sovvenzionare con 169 mila euro il festival del peperoncino di Diamante del 2009 e con altri 27 mila il peperoncino Jazz festival di Castrovillari del 2010. E ancora: il Festival d’autunno donne in arte di Catanzaro (108 mila euro), la Festa delle Invasioni di Cosenza, rassegna pop-rock-blues dedicata addirittura al re dei Visigoti Alarico (114 mila euro), il Festival scacchistico internazionale di Cutro (19mila euro), la mostra del Presepe storico italiano di Vibo Valentia (19.200 euro). E per gli amanti delle rievocazioni storiche, l’imperdibile Palio medievale degli asini di Castelsilano (17mila euro).
In linea col suo passato di capitale del Mezzogiorno, a Napoli hanno voluto fare le cose in grande. A settembre 2009 a piazza del Plebiscito si è esibito Elton John nell’ambito della festa di Piedigrotta. All’ombra del Vesuvio attendevano un suo show da 36 anni e la Regione, all’epoca guidata da Antonio Bassolino, decise di finanziarlo con 720 mila euro di fondi comunitari. A Bruxelles, evidentemente poco sensibili all’estro del cantautore inglese, non hanno gradito e l’ente è stato costretto a restituire i soldi, deducendo l’importo dalle richieste successive di finanziamenti perché per la Commissione europea si era trattato di “un progetto a breve durata ed effimero”.
Non hanno sollevato polemiche, invece, i 70 mila euro per l’Afrakà rock festival di Afragola (città natale dell’ex governatore Bassolino) e il mezzo milione per il concorso ippico internazionale di Caserta. Non fa eccezione nemmeno la piccola Basilicata, che sembra molto attenta (forse anche troppo) al suo brand. Come spiegare altrimenti i 6.000 euro per l’acquisto borse serigrafate, i 17.400 per la produzione di gadget e i 22.800 per la progettazione grafica e realizzazione di block notes?
Tuttavia proprio dalla Lucania arriva un segnale in controtendenza rispetto a questo panorama sconfortante. A Potenza hanno scelto soprattutto di concentrare le risorse su pochi programmi, facendoli interagire tra loro. Nel settore turistico è andata particolarmente bene: sono state potenziate le vie di collegamento che portano al mare per sostenere l’offerta delle strutture alberghiere. Ciliegina sulla torta, il marketing territoriale tramite il sostegno (350.000 euro) alla fortunata pellicola di Rocco Papaleo “Basilicata Coast to Coast”. Risultato: nel 2011 il turismo è cresciuto del 15%. Il tutto cofinanziando i progetti tramite le royalties sull’estrazione del petrolio nella regione. Da Enricodigiacomo
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