Le 4.500 italiane non dovranno pagare l’intervento di sostituzione e ciò riguarda sia chi ha subito l’intervento per motivi puramente estetici, sia le donne che sono state operate a causa di un tumore alla mammella.
Sarà la Sanita Pubblica a farsi carico del costo delle operazioni rese necessarie dalla pericolosità del prodotto utilizzato, considerato dannoso perché facilmente deteriorabile e perché può provocare infiammazioni e altri effetti collaterali.
I dati raccolti dal censimento, cominciato il mese scorso, riportano 3.802 segnalazioni ma secondo le stime del ministero potrebbero arrivare a 4.525 i casi di impianti di protesi Pip dato che all’appello mancano ancora alcune regioni italiane (Molise, Piemonte, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna).
Il ministro Renato Balduzzi ha inoltre reso noto che “il 74% delle protesi Pip, cioè 2.827 paia, sono state applicate in centri ospedalieri, privati accreditati o privati. Il 26% degli interventi hanno avuto luogo in ambulatori”. (da Vitadidonna)
Protesi seno Pip: rischio cancro
Nessun commento:
Posta un commento