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sabato 11 febbraio 2012

Sindacato Infermieri di Sicilia: più diritti e indennità per Infermieri e meno Medici

Il Coordinamento del Sindacato Infermieri di Sicilia chiede attenzione su una problematica rilevante che investe il settore a livello nazionale. La questione riguarda i ritardi nell’apertura dei tavoli di concertazione con i sindacati da parte delle aziende sanitarie siciliane, in particolare, di quelle della provincia di Catania. “Le Aziende ospedaliere e universitarie – spiega Calogero Coniglio, Coordinatore Regionale del sindacato Infermieri C.N.I.- F.S.I. Federazione Sindacati Indipendenti- non mettono in atto, ormai da anni, le procedure dei passaggi di fasce progressione orizzontale degli Infermieri, del personale sanitario e di supporto. La fascia serve a dare una risposta al fatto che non esistono più gli scatti di anzianità e per dare una risposta economica anche a coloro che non possono avere progressioni di carriera verticali”.



Il Sindacato chiede, pertanto, alle direzioni l’apertura dei tavoli di concertazione, per poter discutere finalmente di somme dovute di diritto. “Noi comprendiamo a pieno la necessità di risparmio di una Regione che si trova in deficit ad affrontare un piano di rientro – commenta Coniglio- ma non è accettabile esporre a un tale disagio una categoria come quella infermieristica che, da tempo, in molti reparti, è oramai allo stremo”.

Ma come si potrebbero finanziare queste indennità fisse, da mettere in busta paga agli Infermieri e a tutto il personale sanitario del comparto? “Potrebbe essere una buona idea assumere meno medici- risponde Coniglio- In Europa la proporzione Medici- Infermieri fa tanto riflettere. In Irlanda: 6 Infermieri per un medico. in Inghilterra: 4 Infermieri per un medico. In Italia siamo agli ultimissimi posti, avendo più medici che Infermieri”.

“Noi a questa politica continueremo ad opporci, con ogni mezzo, per tutelare gli Infermieri, tutto il personale sanitario di comparto, ma soprattutto per tutelare i cittadini che hanno diritto a curarsi in ospedali che possano usufruire di un servizio di assistenza di eccellenza cui tutti noi aspiriamo. C’è molto da fare – conclude Coniglio – ancora nelle aziende sanitarie catanesi, nonostante l’assunzione di Infermieri con l’ultimo bando di concorso, è necessario ridistribuire il personale aziendale con mobilità interne, ricollocarlo e riorganizzarlo nelle divisioni, tagliando ove ci siano esuberi e integrando dove ci siano carenze, riportando carichi di lavoro equilibrati, programmazione flessibile dei turni e rispetto da parte dell’organizzazione. I contratti nazionali sono bloccati da un governo che ha dimenticato i lavoratori pubblici rendendoli i nuovi poveri della società. Spetta alla contrattazione integrativa decentrata a livello locale, che parte dal CCNL del 1994, stabilire i passaggi di progressione orizzontale per dare ossigeno ad uno stipendio divorato dai rincari. Ogni anno che passa, la somma di queste fasce non può essere più recuperata, somme che diventano parte fissa integrante dello stipendio e della pensione”.  Nuovosoldo

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