Alcune inquietanti notizie di questi giorni scandalizzano certamente tutti quei credenti cattolici che vorrebbero una Chiesa fedele ai principi evangelici e lontana dalle “schifezze” mondane. La prima “schifezza” per antonomasia è il vile denaro.
Ne ha parlato nel 1983 il grande regista francese “cristiano giansenista” Robert Bresson nel suo 13° e ultimo film. Ne consigliamo la visione a tutti quei prelati (termine bruttissimo) che maneggiano denaro. Il titolo del film è ovviamente “L’Argent”.
Quali le notizie?
La trasmissione del 25 gennaio de “La7″ e l’articolo “Benedetta corruzione” pubblicato nel quotidiano “Il fatto quotidiano” del 27 gennaio 2012 insieme con il testo di una lettera inviata, 1’8 maggio 2011, dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò, già segretario generale del Governatorato del Vaticano, al Segretario di stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone. L’arcivescovo Viganò è stato “promosso” e nominato Nunzio pontificio negli Stati Uniti (riprenderemo in altro articolo l’assurda e pre-moderna storia dei Nunzi apostolici) e sembra che per il momento abbia vinto la partita il salesiano che dirige la politica vaticana.
di Giorgio Siculo
Lasciamo ai giornalisti indagatori (è anche questo uno dei compiti dei giornalisti che fanno inchiesta) l’approfondimento della ragnatela che avvolge purtroppo il territorio del cupolone. Il povero S. Pietro, che fu martire per la fede, si rivolterà nella tomba ma anche tanti buoni Papi come Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I (si dice sia stato fatto fuori sempre per il vil denaro).
Dalla lettera di mons. Viganò viene fuori un mondo alla “Gomorra”, una specie di corte borgiana con intrallazzi, calunnie, corruzione ed altro. Il buon credente cattolico che ama la Chiesa Popolo di Dio e Corpo mistico di Cristo non vorrebbe credere che nel secolo ventunesimo, al di là delle mura leonine, possano esistere personaggi simili a quelli che appaiono sulla stampa quotidiana per le truffe e gli intrallazzi che affossano la credibilità del nostro Paese.
Certamente è tutta da rivedere, da rifondare dalle radici, la presenza centrale della Chiesa cattolica. Non è più possibile, per la gran maggioranza dei cattolici, tollerare un novello “Stato pontificio” nel quale traccheggiano banchieri, finanzieri, faccendieri, giornalisti di estrema destra, prelati privi di spiritualità, cardinali e vescovi che certamente non somigliano al “vescovo” di cui parlava S. Ignazio di Antiochia. Sarebbe opportuno dire basta ai Governatorati, alle Nunziature, alla banca vaticana detta Ior (quella già di Marcinkus e che il buon Papa Luciani, come il vescovo Viganò, aveva capito cosa fosse). Forse una pioggia di fuoco sarebbe auspicabile, una pioggia dello Spirito Santo, una pioggia del Dio potente come avvenne per Sodoma e Gomorra.
In questa bolgia dantesca (rimpiangiamo il divin poeta) il Papa sembra intrappolato. Lo è veramente? Riesce a comprendere che forse tanti prelati andrebbero mandati a casa o in qualche sperduto convento a meditare e riflettere sulla “Imitazione di Cristo”?
Quella che appare dal Vaticano è la vera Chiesa voluta da Cristo? Quando verrà fuori un Papa riformatore? E possibile oggi che sorga un AntiPapa? Per la Chiesa cattolica ci vorrebbe un nuovo Lutero. Ma forse sarebbe meglio, per l’affermazione di un principio comunitario che è quello esistente nelle Scritture, che venissero allo scoperto i tanti indignati laici, che nel mondo ci sono, i tanti indignati preti, religiose e religiosi ed anche vescovi che vogliono una Chiesa povera e dei poveri secondo quanto stabilito dal Fondatore.
Qualcosa comincia a muoversi. E’ necessario parlarne. Aprire un dibattito serio con tutti coloro che ci stanno. E’ necessario uscir fuori. Il pettegolezzo da sacrestia non paga.
Nel cinquantesimo anniversario del Concilio ecumenico Vaticano II tante comunità cristiane di base dovrebbero sorgere, tanti vescovi e preti servili o carrieristi andrebbero contestati e una Chiesa altra potrebbe sorgere animata dallo Spirito di Dio.
Giorgio Siculo si illude? Insignificanti porpore continueranno ad imperversare? Direi di no. Basta osservare con attenzione i segni dei tempi e forse i tempi sono maturi perché i mercanti vengano cacciati dal tempio.
(da nuovosoldo)
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