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domenica 1 luglio 2012

I bambini col cancro portino la croce”: le bestemmie della Binetti

Credo che se la senatrice Binetti fosse vissuta in Palestina ai tempi di Ponzio Pilato, i vangeli sarebbero diversi: avrebbe strappato bestemmie pure a Cristo. Invece di andare da un buon terapeuta, questa seguace della massoneria cattolica, insiste nel voler essere un ennesimo cilicio per questo Paese.

Oggi ha superato se stessa  dichiarandosi contraria alla terapia del dolore per i bambini pazienti oncologici, “perché è giusto che anche loro portino la croce di Gesù”. Non è nemmeno commentabile. Queste posizioni non hanno nulla a che fare con la religione, persino con quella simulazione rappresentata in pompa magna dalla casta cardinalizia, ma solo con la poca salute mentale della senatrice chiaramente affetta da schizofrenia di tipo paranoide, come ampiamente illustrata nel DSM IV. Anzi proprio la pietas cristiana imporrebbe di ricoverarla al più presto.

D’accordo che siamo di fronte a una sindrome diffusa nella casta , visto che anche la Fornero soffre dei medesimi sintomi e pretende che i lavoratori portino la croce prima di ottenere il lavoro. Ma francamente quando è troppo è troppo e dobbiamo chiederci a chi si debba l’elezione di questo avanzo di manicomio. Probabilmente  allo stesso che ha candidato Calearo. Il quale è ormai, a sua volta, un avanzo tout court.

Per fortuna a tutto questo c’è un sicuro rimedio farmacologico: calcinculina in dosi massicce per via intramuscolo. Una volta lontani dal potere che aggrava straordinariamente i sintomi, i pazienti migliorano e tornano quasi umani, perdono quel senso di onnipotenza che li induce alla pornolalia sociale e umana. Anche per i cittadini è un ristoro non dover pagare profumatamente per il loro mantenimento:  essere solidali con chi soffre di malattie mentali invalidanti in Parlamento è un dovere, a patto però di tenerli con la camicia di forza per impedire che aggrediscano la società italiana. Simplicissimus2

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