Mercoledì 11 luglio la Camera bassa del Parlamento russo ha approvato nella sua terza e definitiva lettura la proposta di legge sulla "lista nera" dei siti web, una decisione che ha scatenato stupore viste le critiche di censura portate avanti dai siti online più popolari del Paese.
La proposta originale, nelle ultime settimane sotto riesame alla Duma, implicava che solo le "informazioni dannose" sarebbero state censurate. Tuttavia, tale frase è stata modificata lo scorso martedì sera, e l'elenco dei motivi per cui al governo sarà consentito bloccare un sito è ora rigorosamente definito.
La lista comprende pagine web che incitano al suicidio, all'abuso di droghe, a comportamenti rischiosi e alla pornografia infantile.
Secondo i critici, proprio la lista nera dei siti "non adatti ai bambini" finirà per limitare la libertà di Internet in generale. La Stampa blog
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