Il commissario Croce ha subito inoltrato ai Carabinieri denuncia contro ignoti ed ha stigmatizzato l’episodio definendolo increscioso. “Bisogna – ha detto Croce – che tutti, forze sociali, imprenditoriali, sindacali e rappresentanze politiche, si rendano conto che la “barca” fa acqua; e se affonda, affondiamo tutti, per cui deve essere collettivo lo sforzo per tamponare falle e porre rimedi nell’interesse della città, ognuno per la sua parte e con il proprio contributo.” Il commissario ha poi ulteriormente precisato la sua posizione davanti ai giornalisti: “Ho fatto il magistrato per 45 anni e per me queste minacce rappresentano un cliché di vita. E’ ovvio che mi dispiaccia, ma spero sia il gesto solo di una testa calda e non qualcosa di più serio. Ho accettato l’incarico per il bene della città. Se la barca affonda, io non la lascio”.
La lettera di minacce al Commissario Croce è un gesto vile e ignobile: siamo al suo fianco e lo rimarremo con sincera gratitudine, così Vincenzo Garofalo Coordinatore comunale del Pdl. Il partito democratico, in tutte le sue componenti – dichiara il segretario cittadino Giuseppe Grioli – si schiera senza riserve accanto al commissario nella difficile operazione verità che sta conducendo. Siamo vicini al dott. Luigi Croce e rammaricati per le minacce – dice Gianpiero D’Alia, capogruppo al Senato e segretario regionale dell’udc. “Non sarà una lettera minatoria a fermare l’opera di buona amministrazione che, finalmente, è ripresa al Comune di Messina, così il deputato nazionale del Partito Democratico Francantonio Genovese. E ancora solidarietà e sostegno a Croce anche dai segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato i quali scrivono che la fermezza del dott. Croce rappresenta un baluardo a difesa delle istituzioni. Quindi il Presidente di Confindustria Messina Ivo Blandina annuncia che, gli organi di vertice dell’Associazione, convocati per il 3 ottobre, assumeranno una posizione forte a sostegno del rigore e della legalità che caratterizzano, fin dai primi atti, l’operato del Commissario.” Enricodigiacomo
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