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sabato 24 novembre 2012

‘Ndrangheta all’assalto delle aziende

REGGIO CALABRIA – Per riavere indietro propri soldi si era rivolto alle persone sbagliate. Ai calabresi, infatti, nessuno dice di no, ma di loro non ci si libera più. Soprattutto se “quelli” si chiamano Bellocco, e sono considerati i padroni di Rosarno. Così l’imprenditore Giovanni Fratta aveva riavuto i suoi 250 mila euro da creditori insolventi (anche loro calabresi), e tuttavia si era portato in casa il cancro della criminalità organizzata reggina. I boss della Piana di Gioia Tauro avevano preteso un corposo pagamento del “disturbo”. Per la mediazione, avevano voluto contanti per 50 mila euro e altri 40 mila in quote della “Blue Call”, una delle grandi aziende italiane nella gestione di call center in mezza Italia. Era quello il vero obiettivo. Una volta dentro l’azienda, da soci di minoranza,  gli uomini della ‘ndrangheta si erano presi tutto. Avevano svuotato le casse della società e tenuto sotto scacco gli altri azionisti, costretti a cedere potere e quote azionarie. Fino a non contare niente in casa loro.

E’ questa una delle storie raccontate nelle carte di indagini parallele delle Dda di Reggio Calabria e Milano, che stanotte hanno fatto scattare le manette ai polsi di una trentina di persone sia in Calabria che in Lombardia. Polizia e carabinieri hanno notificato tre diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dai Gip dei tribunali delle due regioni su richiesta delle rispettive Procure.
A Reggio Calabria su richiestadel procuratore aggiunto Michele Prestipino e dei pm Giovanni Musarò e Matteo Centini è stato arrestato il capo dell’organizzazione Michele Bellocco e molti dei suoi uomini. A Milano sono finiti in carcere le braccia economiche del clan, che per conto dei rosarnesi si occupano di investire il denaro sporco in aziende inizialmente pulite. Come la “Blue Call”, appunto.
Fonte: La Repubblica.it

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