PALERMO – È allarme bilancio alla Regione siciliana tanto che nei corridoi dell’Assemblea regionale c’è chi rispolvera lo spauracchio del default, incubo che aveva scandito gli ultimi mesi del precedente governo Lombardo. In ballo c’è un buco da coprire di quasi tre miliardi di euro: 1,9 di tagli a trasferimenti per quest’anno e un miliardo di disavanzo dell’anno scorso. La commissione Bilancio dell’Ars infatti ha convocato domani diversi dirigenti della Regione per avere un quadro più dettagliato sulle voci di spesa.
Si parla di tagli di almeno il 40% con impatto sui diversi assessorati e su un bilancio di circa 27 miliardi di euro. Ma anche questo potrebbe non essere sufficiente. Al momento secondo alcuni deputati ci sarebbero fondi solo per coprire gli stipendi dei regionali, le pensioni e parte delle spese di funzionamento dell’amministrazione. Tanto che la commissione e il governo starebbero valutando meccanismi per potere utilizzare i fondi europei non solo per gli investimenti (questa voce nella bozza del bilancio di previsione è pari a zero) ma anche per coprire alcune voci che fino ad oggi sono rientrate nelle spese correnti.Sulla bozza di bilancio, depositata in commissione all’Ars e che sarà riscritta dall’esecutivo, stanno lavorando anche gli uffici del commissario dello Stato che avrebbero già manifestato forti dubbi sulla tenuta del documento contabile, avvisando il governo sui rischi di tenuta dei conti. Per ridurre “all’osso” il bilancio, l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, ha diramato una circolare a tutti i dipartimenti invitandoli a predisporre uno schema sulle priorità delle spese. Il meccanismo ribalta il metodo finora adottato dai dipartimenti, non più documenti di spesa redatti sulla base delle competenze dell’anno precedente ma partendo da un budget zero e riempendo i capitoli con singole priorità. Sarà poi il governo a compiere le sue scelte. (nuovosoldo)
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