Ecco uno stralcio dell’ordinanza del giudice delle indagini preliminari, dottor Luigi Petrucci, sulla richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali fatta dalla Procura della Repubblica di Palermo. Riguarda prevalentemente i rapporti fra Fausto Giacchetto, Ciapi, concessionari pubblicitari, le testate e editori destinatari degli spazi pubblicitari.
Giacchetto usufruiva, secondo l’ipotesi accusatoria, sia dei compensi da parte del Ciapi, quanto di provvigioni, pagate dagli editori e concessionari pubblicitari. Provvigioni o tangenti? Gli inquirenti le definiscono “provvigioni” riconosciute ad una agenzia pubblicitaria, che faceva capo a Faustino Giachetto. Che però sarebbe stato, secondo l’ipotesi accusatoria, anche il committente, in rappresentanza del Ciapi. Giano bifronte, insomma.
Gli editori, ascoltati dai PM, dicono di non essersi potuti sottrarre a queste dazioni insolite, perché così facevano tutti, ed altrimenti non ci sarebbe stato verso di ottenere pubblicità, la qualcosa è sicuramente vera. Fra l’incudine e il martello si sarebbero trovati anche gli editori di Novantacento, i concessionari della Mondadori, editori delle testate di periodici come I Love Sicilia ed Esse, legate a quotidiani on line, come LiveSicilia, molto attente alle malefatte di uomini politici e boss. (stampalibera)
Nessun commento:
Posta un commento