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sabato 21 dicembre 2013

Lo scandalo della copertura assicurativa delle aziende sanitarie siciliane

PALERMO - I dubbi su quella società erano sorti fin da subito. Ed erano stati messi nero su bianco, ad esempio, dall'ex presidente dell'Ars Gianfranco Micciché. Era il 2011 e il leader di Grande Sud pubblicava, sul proprio blog, una sorta di lettera aperta indirizzata all'allora assessore alla Salute Massimo Russo. Il tema: il contratto di assicurazione stipulato dall'Asp 6 con la Amtrust Europe limited “una società inglese – scriveva Micciché – che fino al luglio 2010 si chiamava diversamente (I.g.i.) che non ha sedi in italia, che non ha alcuna struttura organizzativa, né uffici di liquidazione danni, né periti, né uffici legali”. E il mistero sulla società si infittisce quando Micciché racconta di come l'Asp “per comunicare l'aggiudizazione della copertura assicurativa” non abbia scritto all'Amtrust, bensì alla “Troust Risk Group”, una “società di brokeraggio assicurativo di Napoli – raccontava l'ex sottosegretario – che è sconosciuta all'amministrazione, che è priva dei requisiti per partecipare, non essendo una compagnia assicurativa”.

Un affidamento oscuro, insomma, quello dell'Asp di Palermo. E per di più antieconomico visto che – rispetto al precedente contratto con la Reale Mutua – la Regione avrebbe finito per pagare oltre mezzo milione di euro in più.



 Qualcosa non quadrava, secondo Micciché. E qualcosa non quadra, secondo il governo Crocetta. Già nel febbraio scorso. In quei giorni, infatti, il broker (la società Willis) avrebbe dovuto individuare la compagnia assicurativa con la quale sottoscrivere un contratto triennale da oltre 150 milioni. Ma la giunta in quell'occasione, decide di sospendere la gara, indetta dall'Azienda ospedale Civico in qualità di capofila, nell'attesa di portare avanti alcune verifiche. Ma la gara ripartirà comunque. E verrà regolarmente aggiudicata nell'aprile dello stesso anno. (da Livesicilia)

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