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sabato 19 novembre 2011

Gli effetti sui bambini dell'inquinamento dell'aria

L'inquinamento atmosferico produce effetti negativi sui bambini già quando si trovano nella pancia della mamma. A confermarlo è una ricerca dell'Università spagnola di Granada che si è dedicata allo studio degli xenoestrogeni, molecole inquinanti che all'interno della placenta possono dar vita a processi biologici in grado di aumentare il peso e l'altezza dei neonati.



I ricercatori guidati da Maria Remedios Prada Marcos lo hanno verificato studiando la presenza delle molecole in un campione di donne di Madrid e della stessa Granada, associando un maggior peso alla nascita a un'età più avanzata delle donne e a un più basso indice di massa corporea, oltre che all'effetto dell'inquinamento.
Ma lo smog continua a produrre effetti nocivi sui bambini anche dopo la nascita, influendo in particolare sullo sviluppo dei polmoni, in modo tale che all'età di 18 anni si può verificare un deficit polmonare che può accrescere il rischio di malattie respiratorie; in sostanza i polmoni non funzioneranno mai più a pieno regime.
A sostenerlo è uno studio pubblicato su The New England Journal of Medicine e condotto da W. James Gauderman, della University of Southern California.
Gauderman ha preso in esame 1.759 bambini residenti in 12 sobborghi di Los Angeles. Per otto anni ha tenuto d'occhio lo sviluppo dei polmoni di questi bambini e la quantità di smog in queste zone.
È stato osservato che coloro che hanno passato gli anni dell'adolescenza nelle zone più inquinate avevano quasi cinque volte la probabilità di avere una funzione polmonare molto bassa: circa l'80% della funzione polmonare normale per la loro età.
I ragazzi avevano, nella maggior parte dei casi, la capacità polmonare sufficiente per praticare le attività quotidiane e sportive più comuni senza alcun problema, ma il deficit farà sentire i propri effetti in futuro, quando la funzione polmonare comincerà il normale declino dovuto all'età.
Una ridotta funzionalità polmonare espone anche più al rischio di soffrire d'asma o enfisema, e rende in generale più vulnerabili alle malattie da raffreddamento e alle infezioni respiratorie.
I ragazzi presi in esame sono vissuti in un ambiente inquinato da diossido d'azoto, vapore acido, polveri sottili e la maggior parte delle sostanze inquinanti provengono dagli scarichi delle automobili nella zona di Los Angeles, ma effetti simili si verificano anche per le altre forme di inquinamento dovute ai combustibili fossili.
Il meccanismo secondo il quale le particelle inquinanti agiscono potrebbe essere quello dell'infiammazione da esse provocata, che innesca probabilmente un processo che ritarda lo sviluppo normale dei polmoni.

http://www.italiasalute.it/pediatria.asp

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