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domenica 6 novembre 2011

Marsala in lotta contro il nuovo radar Finmeccanica

l centro radar della 135^ Squadriglia dell’Aeronautica militare di contrada Perino a Marsala, è noto per uno dei depistaggi più gravi dell’infinita vicenda della strage di Ustica, quando in una vera e propria battaglia aerea sui cieli del Tirreno fu abbattuto un Dc-9 Itavia con i suoi 81 passeggeri.

  La notte tra il 27 e il 28 giugno 1980, la pagina del “registro operazioni” della stazione di telerilevamento con i dati di volo del Dc-9 e dei caccia militari killer, fu tagliata, distrutta e poi riscritta per far sparire ogni traccia che potesse ricostruire nei particolari l’inconfessabile scenario della strage. Oggi il centro radar di Marsala è al centro di una campagna di mobilitazione. Con cortei, incontri e petizioni popolari, centinaia di cittadini hanno denunciato l’alto indice di mortalità per tumori nella zona (nei pressi della base vivono oltre 10.000 abitanti); il Consiglio provinciale di Trapani, all’unanimità, ha invece chiesto alle autorità sanitarie di analizzare l’incidenza delle pericolosissime onde elettromagnetiche emesse dalla stazione militare.

A scatenare la protesta l’annuncio del ministero della Difesa che il vecchio radar a lunga portata AN/FPS-117, prodotto dalla Lockheed-Martin (il colosso del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari Usa con terminal terrestre a Niscemi, Caltanissetta) sarà presto sostituito da un radar ancora più potente dell’italiana Selex Sistemi Integrati (gruppo Finmeccanica).
“A Marsala è sorto un comitato spontaneo di cittadini per dire Noal radar e sensibilizzare tutti al rischio cui si andrebbe incontro”, dichiara il consigliere provinciale di SEL, Ignazio Passalacqua. “Si tratta di un’iniziativa di grande senso civico. I militari ci hanno spiegato che il nuovo radar avrà un impatto meno invasivo dei precedenti grazie alle nuove tecnologie. Ci chiediamo allora a cosa sono stati esposti i civili abitanti in quelle contrade nei decenni scorsi. È l’ora pertanto che si predisponga un rilevamento dei valori di queste onde attraverso uno studio che non abbia natura militare ma civile per fare chiarezza una volta per tutte sui casi, molto frequenti e preoccupanti, di tumori e leucemie che da anni colpiscono le famiglie di quelle zone ”.
In previsione del nuovo sistema radar, il 21 dicembre 2010 il Comando della 3^ Regione Aerea di Bari ha rinnovato per altri cinque anni le servitù militari in un’ampia fascia di territorio prossima al Centro dell’AMI, onde “evitare che la realizzazione di talune opere possa compromettere la funzionalità e la sicurezza dell’installazione militare ubicata in località Timpone Guddino”. Il decreto del Comando di Bari prevede una spesa annua di 65.153 euro per il pagamento degli indennizzi ai proprietari e di 32.576,5 euro al Comune di Marsala.

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