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sabato 12 novembre 2011

Messina, per il rettore un possibile nuovo mandato. Tra le polemiche


MESSINA – Il rettore Tomasello ci ricasca, e si autoproroga il mandato. Ancora una volta. Dopo che già il Tar l’aveva «bacchettato» per il primo tentativo (comunque andato in porto) relativo al 2010. Adesso pare che sia riuscito a farla nuovamente franca anche per l’anno accademico 2012-2013. Il Tribunale amministrativo lo scorso 29 ottobre aveva accolto il ricorso dei docenti e ricercatori dell’Università di Messina che riguardava proprio le modifica dello statuto universitario, grazie al quale il rettore dell’Ateneo messinese e gli altri organi elettivi, all’inizio del 2010 avevano prorogato il loro mandato di 12 mesi.


Il Tar ha condiviso le motivazioni del ricorso soprattutto in riferimento al fatto che i provvedimenti impugnati, prorogando di un anno le cariche in corso, impedivano ai 32 ricorrenti, titolari del diritto elettorale attivo e passivo per l’elezione delle varie cariche accademiche, di esercitare entrambi i diritti elettorali. Inoltre, il tribunale ha definito «nulli tutti gli atti adottati», rilevando «l’insanabile invalidità degli atti posti in essere da un Senato accademico e da un Consiglio di amministrazione non legittimamente composti». Subito dopo la sentenza del Tar però il rettore aveva puntualizzato che questa sentenza non potrà avere effetti pratici, visto che la proroga di un anno era già prevista dalla riforma Gelmini. E lo stesso giorno si era poi adottato il nuovo statuto dove, per la seconda volta, nascosta tra i vari articoli sembra esserci un’autoproroga del rettore.

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