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venerdì 4 novembre 2011

UNIVERSITA’ DI MESSINA: Sentenza “annulla- proroga”, il rettore Tomasello conferma la volontà di procedere in appello. L’Andu invita alla ‘resa’

UNIVERSITA’ DI MESSINA: Sentenza “annulla- proroga”, il rettore Tomasello conferma la volontà di procedere in appello. L’Andu invita alla ‘resa’: Di fare un passo indietro non se ne parla. Il rettore Francesco Tomasello difende strenuamente e lo farà sino alla fine la modifica dell’art.57 e l’introduzione dell’art.57 bis dello Statuto d’Ateneo ( quello “pre-Gelmini”), con cui Senato accademico e Consiglio d’amministrazione, all’inizio del 2010, hanno prorogato di un anno (su “suggerimento” proprio di Tomasello) il mandato del rettore e quello di tutti gli organi elettivi, compreso il proprio.


Un’ “autoproroga” recentemente annullata dal Tar di Catania, che ha considerato il provvedimento illegittimo sotto vari profili, accogliendo in toto il ricorso presentato da 32 dipendenti dell’Università - tra docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo- assistiti dall’avvocato Salvatore Librizzi (vedi articolo correlato). La sentenza del Tribunale amministrativo scuote i piani alti dell’Università , ma non smuove di un centimetro il rettore, ancora oggi convinto della bontà di quel provvedimento, giustificato dalla necessità di accompagnare l’Ateneo peloritano verso il cambiamento dettato dalla Riforma Gelmini, e pronto a presentare appello al Cga.

Lo aveva annunciato “a caldo”, apprendendo la notizia della sentenza dai media, e lo ha confermato oggi , quando lo abbiamo raggiunto telefonicamente: «Non mi è stato ancora notificato nulla, ma ho già detto che andremo avanti e presenteremo appello». Taglia corto il rettore , consapevole che altre polemiche si leveranno attorno alla questione, che rischia ancora una volta di ledere l’immagine dell’Università di Messina ma anche l’immagine, e non solo, di chi il Tar ha ritenuto responsabile di un atto illegittimo. Insomma, una situazione delicata da gestire con cautela, cercando anche di capire e valutare quali saranno gli effetti immediati e concreti sul sistema organizzativo universitario e soprattutto sugli organi beneficiari della proroga (presidi ma anche Senato e Cda). Ed è proprio ai beneficiari del prolungamento del mandato che si rivolge l’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) ,consigliando loro una “resa”di buon senso più che un’inopportuna e dannosa , per l’Ateneo peloritano, battaglia legale: «Piuttosto che proporre appello avverso la sentenza – si legge in un comunicato - ANDU propone con forza che ogni singolo componente del CdA, del Senato accademico e di tutti gli organi elettivi che, a cascata, hanno inteso “estendere” la proroga a se stessi, sia istituzionalmente critico sul proprio operato, si sottoponga alla Legge, obbedisca alla sentenza ed eviti, con la propria illegittima presenza, ulteriori sciagure alla Università di Messina». Danila La Torre - tempostretto.it

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