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mercoledì 7 dicembre 2011

Messina, 120 prof contro l’autoproroga del rettore: «Frode alla legge»

MESSINA – Sono già 120 i professori dell’Università di Messina che hanno presentato ricorso al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca contro il rettore per alcune norme inserite nell’ultimo statuto adottato il 29 ottobre scorso che prevederebbero una seconda auto proroga del mandato del capo dell’Ateneo, Francesco Tomasello.

IL RICORSO – Nel ricorso i docenti spiegano quali sarebbero gli articoli che permetterebbero l’auto proroga, scrivendo: «Gli esponenti hanno potuto avere contezza del contenuto degli artt. 54 e 62, comma 5. Il primo dispone che l’anno accademico inizia l’1 ottobre di ogni anno (non più, quindi, il 1° novembre) e termina il 30 settembre; il secondo, invece, che il presente Statuto entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.


Tuttavia, tutte le previsioni in esso contenute si applicano pienamente sin dall’anno accademico nel quale il medesimo entrerà in vigore, comprese le disposizioni di cui all’art. 54, commi 1 e 2. Dal combinato disposto delle due norme discende che, dopo l’entrata in vigore dello Statuto (che dovrà avvenire, nel corso del corrente A.A. 2011/12), la data del 29 ottobre 2011 (ossia quella di adozione dello Statuto) sarà considerata retroattivamente come appartenente all’A.A. 2011/12 sicché il Rettore potrà ritenere applicabile la proroga nella carica per l’anno accademico successivo a quello di adozione, quindi, per l’A.A. 2012/13. Si tratta, come appare evidente, di una previsione normativa in frode alla legge, lesiva dei più elementari criteri democratici, della logica comune e del principio di legalità, nonché degli ambiti dell’autonomia statutaria universitaria».

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