Muro crollato, affidato l’incarico per il progetto di ricostruzione. Molti hanno nostalgia della tribuna “C” dello stadio San Filippo gremita. Ma i bei tempi del Messina nella massima serie calcistica sono un lontano ricordo. Visto il naufragio del mondo pallonaro locale, non c’è nessuna fretta di riaprire il settore. Le uniche manifestazioni che potrebbero farlo brulicare di persone sono i concerti, a patto, però, che venga messo in sicurezza il muro alle spalle dell’impianto della zona sud.
Lasciati ormai alle spalle i tentativi di accelerare in vista della tappa estiva di Vasco, poi annullata, si procede al rallentatore. Qualche settimana fa, il dirigente del dipartimento Urbanizzazioni primarie e secondarie di Palazzo Zanca ha inviato un’altra lettera al Genio civile e alla Procura della Repubblica. Missiva nella quale si dice che l’Amministrazione è pronta a compiere un passo decisivo per evitare che il cedimento assuma proporzioni peggiori. «Abbiamo affidato all’ingegnere Beppe Rodriquez l’incarico della redazione del progetto in conformità alla nuova normativa antisismica del 2008», afferma l’assessore comunale alle Manutenzioni Pippo Isgrò, che continua a seguire il farraginoso iter per conto del sindaco Giuseppe Buzzanca.
Il paletto è stato fissato qualche mese fa dall’ingegnere capo degli uffici di via Aurelio Saffi, dopo la presentazione di un primo elaborato basato su parametri considerati superati. Il nuovo progetto dovrà ricevere il via libera del Genio civile ed essere inviato al sostituto procuratore Camillo Falvo, titolare dell’inchiesta che al momento vede indagate 4 persone (lo stesso Beppe Rodriquez, allora direttore dei lavori dello stadio San Filippo, il collaudatore statico dell’impianto Tullio Martella, il responsabile del cantiere Carmelo Coniglione e il direttore tecnico dell’impresa esecutrice “C&C” Michele D’Agata). Le “carte” verranno allegate al fascicolo. Secondo le valutazioni dei tecnici di Palazzo Zanca, il costo dell’opera dovrebbe lievitare fino a 800 mila-1 milione di euro, per via degli ulteriori calcoli statici da effettuare.
Cifra praticamente raddoppiata rispetto ai fondi attualmente disponibili nelle casse comunali. Il crollo del muro è datato 6 maggio 2011, giorno in cui “collassò” il concio numero 2 del muro di sottoscarpa su pali, posto a sostegno di una delle strade che circondano la struttura sportiva. Dai monitoraggi emerse un clamoroso errore di realizzativo, caratterizzato dalla posa in direzione inversa delle armature metalliche. In soldoni, furono montati al contrario i tondini in ferro a sostegno del cemento armato. Anomalia riscontrata anche nei conci 1, 3, 4, 5 e 6 della parete. Bisognerà quindi ricostruire di sana pianta il blocco mancante e provvedere al consolidamento degli altri cinque conci. (r.d.) enricodigiacomo
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