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lunedì 19 dicembre 2011

Studentessa multata per disinformazione….del controllore

In tempi di crisi, si sa, è necessario raschiare il fondo del barile. Spesso però si rischia di “esagerare” lì dove non sarebbe necessario. La vicenda che di seguito vi racconteremo ha come protagonista, Serena Dottore, studentessa del II anno della corso di laurea specialistica in “Scienze delle professioni sanitarie e della riabilitazione”, le cui lezioni si tengono al Policlinico universitario, ed un controllore dell’Atm. Prima di entrare nel merito dei fatti, va fatta una specificazione. Sulla base della convenzione stipulata tra Atm e Università (valida dall’8/11/2010 fino al 7/11/2012 – vedi link download) per facilitare lo spostamento degli studenti, quest’ultimi, così come assegnisti, dottorandi e borsisti, hanno la possibilità da lunedì al venerdì di viaggiare gratuitamente tutti giorni feriali, esclusi il sabato, i festivi e tutto il mese di agosto. Unica eccezione per coloro che frequentano il Policlinico per i quali la convenzione è valida anche il sabato.



Questi i fatti raccontati direttamente della protagonista con cui ci siamo messi in contatto telefonico. «Lo scorso 3 dicembre – racconta Serena – come ogni sabato ho utilizzato il tram per recarmi al Policlinico. Trattandosi infatti di un corso per studenti lavoratori, esami e lezioni sono calendarizzati il venerdì e il sabato. Stavo tornando a casa, a piazza Cairoli sono saliti a bordo l’ispettore e il controllore. Quest’ultimo mi ha avvicinato e mi ha chiesto di favorirgli il biglietto. Gli ho spiegato che essendo studentessa usufruivo della convenzione, gli ho mostrato patente e modulo freccia, ma non ha voluto sentire ragioni, sostenendo che la l’accordo non fosse valido per il sabato. Gli ho spiegato e rispiegato che per gli studenti del Policlinico era esplicitamente prevista un’eccezione, ma nulla di fare. Allora – continua Serena – ho uscito fuori un biglietto che, per sicurezza, porto sempre cin me, ma il controllore mi ha risposto che ormai era troppo tardi e mi avrebbe dovuto multare. Così è stato. Mi è stata verbalizzata un’ ammenda di venti euro, mi è stato detto che avrei potuto pagare subito o entra giorni, ma sul momento è stata tanto e tale il fastidio che il sol pensiero di dovermi recare all’Atm mi ha spinto a pagare e chiuderla lì. A quel punto sono scesa. Qualche giorno dopo, consultandomi con alcuni amici, mi è stato consigliato di parlare con il mio avvocato per contestare la multa e così ho deciso di fare. Il problema non sono certo i venti euro in meno nel portafoglio, lo dimostra il fatto che ho preferito liquidare subito la pratica, ma il fatto di essere trattata con presunzione e soprattutto di avere davanti una persona che probabilmente non era neanche a conoscenza della convenzione. Questo non mi va giù, soprattutto perché, di questi tempi, 20 euro fanno la differenza, soprattutto per uno studente/ studentessa». Tempostretto

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