Decine di migliaia di persone – 100.000 secondo gli organizzatori, 70.000 per gli osservatori – ha manifestato ieri sera a Budapest contro la maggioranza governativa del premier conservatore Viktor Orban: una mobilitazione senza precedenti a cui hanno risposto partiti di sinistra ed ecologisti, ma anche movimenti della società civile.
Al contrario degli scorsi appelli alla manifestazione, che avevano mobilitato non più di qualche migliaio di persone, stavolta migliaia e migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la nuova Costituzione ungherese, giudicata come una violazione della democrazia. La nuova carta costituzionale dell’Ungheria ha suscitato le critiche dell’Unione europea, del capo della diplomazia americana Hillary Clinton, del Fondo monetario internazionale (Fmi) e di numerose organizzazioni non governative: Orban è accusato, tra l’altro, di aver limitato i poteri della Corte costituzionale, di minacciare il pluralismo dei media e di aver messo fine all’indipendenza della giustizia.
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