Il Comune di Messina è ormai, come i cittadini sanno, sull’orlo del fallimento.
L’incapacità della giunta di destra capeggiata dall’ex missino Buzzanca è sotto gli occhi di tutti. Una delle peggiori amministrazioni comunali d’Italia in una città che si distingue per la sporcizia al centro e nelle periferie, per l’assenza di un servizio di trasporto pubblico urbano degno di questo nome, e l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Ormai, nella crisi del pubblico dovuta ai politicanti di turno nazionali, regionali e locali, va per la maggiore la “moda” del cosiddetto” project financing” che significa cedere ai privati i beni comuni che sono anche le nostre strade, il nostro territorio.
di Panteno - da nuovosoldo
Ed allora cosa succede? Si inventa un isolato progetto in una zona altamente degradata, al di fuori di un progetto complessivo pubblico, e si pensa di costruire un parco urbano (giochi per bambini, punti di ristoro ed altre estemporanee idee) a S. Raineri al posto dell’ex campo rom.
Si tratta di territorio pubblico per circa 4355 metri quadri. Sarebbero stati già acquisiti i parere dei cosiddetti “enti competenti”. Sarebbe opportuno che i cittadini sappiano quali siano questi enti.
L’opera sarebbe fatta da privati che ovviamente chiedono in cambio l’utilizzo del “bene comune”. Due architette, forse su iniziativa spontanea, hanno già redatto un progetto che potrebbe anche essere interessante, ma sorge in un deserto lunare. Tanti bambini, essendo un parco urbano attrezzato, dovrebbero recarsi a giocare in quella “landa desolata” anche su bei prati verdi.
Ma sotto il prato verde (ecco la cessione ai privati del bene comune), i benefattori, che hanno nome e cognome, metteranno un grande deposito sotterraneo di Gpl.
L’impianto non avrebbe alcun impatto ambientale, ma i bambini andrebbero a giocare su una enorme “bomba” di gas liquido.
Siamo sicuri che gli “enti competenti” hanno capito di cosa si tratta? E’ possibile collocare un parco giochi, parcheggi e un annesso lido balneare sopra un deposito di gas liquido?
Siamo in attesa che il sindaco illustri alla città il progetto in tutti i particolari.
Ed a proposito di privati vorremmo capire il significato del cosiddetto “centro commerciale all’aperto” nella cosiddetta “Rambla” (non siamo a Barcelona) della parte bassa del viale S. Martino. E quale ruolo avranno i tanti negozi e locali che già si trovano su quella strada?
Riteniamo che una nuova amministrazione a Messina debba nascere proprio sulla tutela dei “beni comuni”. Ed allora è bene che i cittadini stiano in guardia rispetto alle “illuminazioni” privatistiche del sindaco Buzzanca e della sua giunta.
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