Fino a due mesi fa sembrava che fosse vitale per questo Paese liberalizzare taxi e farmacie, ma la facilità con cui il progetto è stato accantonato, cosa che del resto era abbastanza evidente dietro le quinte, non può che significare due cose: o che il governo non ha la reale forza di governare o che ci è stata rifilata una palla grande come una casa, un ballon d’essay fra i tanti lanciati per nascondere dietro una cortina fumogena, la pesante iniquità delle manovre in atto.
Così come, per esempio la propagandata intenzione di far pagare l’ici o imu che dir si voglia per gli edifici della Chiesa adibiti ad attività commerciali. Anche questo provvedimento, peraltro voluto anche dall’Europa, è finito in cavalleria. Prima o poi lo si farà, ma solo dopo che il pio Monti e il Vaticano avranno trovato delle compensazioni, cosa per la quale fervono le consultazioni. Insomma pare che il governo tecnico abbia comprato da Berlusconi il format della politica degli annunci: ”Vi castighiamo ma poi faremo questo”. E solo in secondo tempo si aggiunge, “se ci saranno i soldi”. Che naturalmente non ci saranno.
Ma in generale è vero che le lobby in Italia sono molto forti. E non parlo di taxi e farmacie e nemmeno di notai, della robetta insomma, ma delle banche che per ottenere ciò che vogliono non hanno bisogno di manifestazioni di piazza: anzi vengono ricevute con il tappeto rosso dai colleghi di governo. Hanno ottenuto un provvedimento di dubbia utilità antievasione come il limite di 1000 euro per i pagamenti in contanti che naturalmente tocca soprattutto i poveracci costretti ad aprire un conto corrente per depositare stipendi e pensioni per lo più al limite della povertà. E questo significa soldi di deposito utili a coprire i guai compiuti e mai realmente confessati e soldi per le commissioni.
Certo per i soli pensionati che prendono meno di 1500 euro al mese il governo dice che la gestione del conto sarà gratuito. Mi permetto di non crederci nemmeno per un momento, ma anche fosse vero perché il limite di 1500 euro visto che di fatto è diventato un obbligo? Semplice, scartabellando fra le statistiche si apprende che la quasi totalità dei pensionati che percepiscono trattamenti superiori ai 1600 euro hanno già normali conti correnti sui quali si paga ogni operazione. Dunque si sono presi due piccioni con una fava: dar l’impressione di andare incontro ai meno abbienti, senza però rischiare di apportare il minimo danno agli istituti di credito che certo avranno poi tutto l’agio e il modo di far pagare qualcosa anche ai correntisti forzati più poveri.
Mica sono tecnici per nulla, anche per la presa in giro. ilsimplicissimus
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