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giovedì 1 marzo 2012

Arrestati tre funzionari del Comune di Messina ed un imprenditore. L’accusa è di concorso in disastro doloso e smaltimento illecito di rifiuti

Francesco AJELLO, Angelo CAMINITI e Letterio RODILOSSO sono i tre funzionari del Comune di Messina arrestati, nella serata di ieri, dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, in collaborazione con quelli delle Stazioni di Montalbano Elicona e Furnari e della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto. Insieme ai tre funzionari è stato tratto in arresto anche un imprenditore di Caronia (ME), Antonino LAMONICA, della ditta “LAMONICA GIUSEPPE SRL” con sede a Caronia, che si occupa tra l’altro di lavori edili, lavori di igiene ambientale e lavori inerenti la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti alternative.



Per tutti e quattro l’accusa è di concorso nei reati di disastro doloso, distruzione e deturpamento di bellezze naturali e smaltimento illecito di rifiuti in territorio in cui vige lo stato di emergenza nello specifico settore, commessi presso il secondo modulo della ex discarica r.s.u. sita nella Contrada Formaggiara del Comune di Tripi (ME).

L’intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, scattato nella mattinata di ieri presso la discarica in fase post mortem sita nella Contrada Formaggiara del Comune di Tripi (ME), si inquadra nell’ambito di una più ampia attività d’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Dott. Salvatore DE LUCA e diretta dai Sostituti Procuratori Dott. Francesco MASSARA, Dott. Giorgio NICOLA e Dott. Fabio SOZIO.

L’indagine riguarda ipotesi di reato di disastro colposo e omissione di atti d’ufficio a carico di diversi funzionari pubblici ed amministratori di società operanti nella gestione dei rifiuti della citata discarica, a seguito di ripetuti episodi di perdita di percolato dal modulo secondario dell’impianto gestito dal Comune di Messina. I Carabinieri del NOE, nel corso dell’attività di accesso disposto dai magistrati della Procura barcellonese, notavano che nell’area del modulo secondario della discarica, ove sono in corso lavori di somma urgenza commissionati dal Comune di Messina per la messa in sicurezza del sito, si stava realizzando uno sversamento di acque frammiste a percolato di discarica nel sottostante torrente Tallarita. In particolare, secondo quanto accertato dai militari del Nucleo altamente specializzato dell’Arma, la ditta incaricata dei suddetti lavori di messa in sicurezza stava realizzando, mediante l’utilizzo di un mezzo d’opera, un canale di scolo attraverso il quale il percolato affiorato dal fondo della discarica, un tempo utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani della città di Messina, veniva convogliato in un pozzetto di raccolta delle acque meteoriche che recapitava direttamente nell’alveo del vicino torrente Tallarita.

Sul posto, i Carabinieri hanno effettuato rilievi fotografici anche con il supporto di un velivolo del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, mentre il personale tecnico della Struttura Territoriale di Messina dell’ARPA Sicilia, subito intervenuto a richiesta dei Carabinieri del NOE, ha effettuato numerosi campionamenti lungo il percorso creato per lo smaltimento del percolato e nel tratto di torrente immediatamente a valle rispetto al punto dove è stata accertata l’immissione dello stesso nel citato corso d’acqua. Enricodigiacomo

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