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giovedì 19 aprile 2012

“Averla è facile”: il lavoro-merce avanza

“Averla è facile. Chiedimi come” La commessa obbligatoriamente in tacchi alti e minigonna deve appuntarsi questa spilla dal significato equivoco e, come se non bastasse, come se non fosse già sufficiente la volgare strizzata d’occhio, deve appiccicarsi un tvtb, in color fucsia, al petto. Accade alla Rinascente e la cosa da avere facilmente  è un tessera fedeltà per i clienti, ma smerciata con una sfacciata improntitudine sessista.
A Firenze le commesse si stanno ribellando, mentre l’azienda tace. Anzi fa di peggio, parla. La responsabile dell’operazione,  dice  «Rimango stupita, non ho ricevuto nessuna protesta da altre parti d’Italia. Mi sembra pretestuosa, sono una donna anch’io ma non mi sarebbe mai venuto in mente. Comunque se la direttrice di Firenze me lo chiederà non avrò niente in contrario a ripensarci». Insomma la signora, che nientemeno è capo della comunicazione dell’azienda, non aveva afferrato l’ambiguità del messaggio. Caspita qui delle due l’una: o la signora è a quel posto per meriti che hanno molto a che vedere con la spilla  essendo del tutto negata alla comunicazione, oppure ci troviamo di fronte all’ennesima tracotanza di un’azienda che ritiene il proprio personale una proprietà senza diritti.

Mi chiedo anche se una di queste commesse si rifiutasse di portare la spilla cosa succederebbe. Probabilmente verrebbe licenziata su due gambe  e visto che si vuole distruggere il concetto stesso di giusta causa, dal momento che non si può far valere un minimo di dignità e non possono essere posti argini alla libertà delle aziende. In molte delle quali si pratica la filosofia della spilletta anche in entrata. E naturalmente la ministra Fornero, così sollecita a fare vacui discorsi di genere, ora che avrebbe l’occasione di parlare, tace. Ma questa è la filosofia di governo: senza diritti tutti sono in vendita. E’ facile e non c’è nemmeno bisogno di chiedere come.

Ecco il mondo che stiamo preparando e che non riguarda affatto il genere, anche se in certi casi esso diventa una facile spia: il mondo in cui ogni cosa è merce.

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