Definitivamente tramontata, perché inutile e anche dannosa, l’idea che gli uomini debbano autopalparsi i testicoli per la diagnosi precoce dei tumori. Oggi si sa che la possibilità di scoprire qualcosa di significativo nel corso di questi esami di routine è estremamente bassa, tanto che almeno 50.000 uomini dovrebbero esaminarsi per 10 anni, per poter arrivare a prevenire una morte per questa patologia. Non può avere un senso. Nello stesso tempo, però, dal momento che nel testicolo sono invece frequenti formazioni assolutamente benigne, come varicoceli e cisti epididimali, è molto elevato il rischio che si finisca per allarmarsi e per effettuare approfondimenti diagnostici di cui non c’è nessun bisogno. Ancora una volta, dunque, in Medicina meno è di più. Lo chiarisce il dottor Keith Hopcroft, un medico di medicina generale inglese, scrivendo sul BMJ
L’autopalpazione dei testicoli iniziò a essere suggerita negli ormai lontani anni Settanta, e l’American Urological Association produsse anche un film su come fare questa autopalpazione, film che poi fu distribuito alle Forze Armate, e verosimilmente proiettato, probabilmente generando situazioni che richiamano Mash, il vecchio ed esilarante film antimilitarista di Robert Altman. Uno dei fautori del filmato era John Ravera che oggi dirige l’ Oncology Research Department del Cancer Center di Irvine, in California. Il dottor Ravera ricorda come all’epoca non c’era ancora l’Evidence Based Medicine, e quindi si faceva quello che sembrava sensato e utile, considerato anche che le donne all’epoca erano incoraggiate a fare l’autopalpazione del seno come manovra per la diagnosi precoce del carcinoma mammario, altra pratica risultata poi non solo inutile, ma anche pericolosa.
La Medicina, nonostante quasi ormai venti anni di Evidence Based Medicine, è infarcita di pratiche che non hanno alcuna prova di efficacia, che sembrano avere un qualche razionale alle spalle, o che sono sostenute da idee mai verificate. Non so se potrà mai esistere una Medicina totalmente razionale, probabilmente no. Intanto gli esseri umani sono molto meno razionali di quanto generalmente si pensi, e poi in Medicina è troppo forte il peso della tradizione, troppo elevata la richiesta da parte dei pazienti di ricevere risposte sempre e comunque, anche quando le frecce all’arco del medico sono palesemente spuntate. La Medicina risponde al bisogno delle persone che qualcuno si prenda cura di loro. E comunque la razionalità è difficilissima da mantenere quando si ha a che fare con le paure legate alla fragilità della condizione di salute. O si è troppo spavaldi o si è troppo timorosi.
[...]
Nessun commento:
Posta un commento