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giovedì 10 maggio 2012

SICILIA: Il presidente Lombardo escluso dalle celebrazioni di Capaci. Maria Falcone: la Fondazione non può permettersi d’invitare coloro i quali sono sospettati di avere avuto contatti con Cosa nostra

PALERMO - «Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, indagato per mafia, non è stato invitato alle celebrazioni del ventesimo anniversario della strage di Capaci». A dirlo Maria Falcone, sorella di Giovanni, il magistrato ucciso con la moglie e tre poliziotti di scorta il 23 maggio 1992 nell’attentato lungo l’autostrada Trapani-Palermo. «La fondazione Giovanni e Francesca Falcone che rappresenta tutti i morti per mafia non può permettersi d’invitare persone che sono sospettate di avere avuto contatti con Cosa nostra – ha affermato la sorella del magistrato assassinato– «A prescindere da come vada a finire l’udienza preliminare in cui il giudice deciderà se rinviare a giudizio Lombardo non possiamo avere tra gli invitati una persona per cui una procura ha chiesto il rinvio a giudizio per mafia. Sarebbe stato un bel gesto da parte di Lombardo dimettersi dalla carica che ricopre». Il 23 maggio 1992 l’auto blindata su cui viaggiavano Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, partiti dall’aeroporto di Punta Raisi verso Palermo, venne investita dall’urto dell’esplosione del manto stradale (una galleria sottostante era stata imbottita di tritolo) mentre un’auto di scorta venne proiettata a decine di metri di distanza. Nell’attentato morirono i poliziotti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Si salvò miracolosamente Giuseppe Costanza, l’autista del magistrato che era seduto dietro perchè Falcone, all’ultimo momento, aveva voluto guidare la macchina. Alle celebrazioni del ventesimo anniversario della strage dovrebbero partecipare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti. «Non mi sono permesso di accostarmi a Giovanni Falcone ma ho soltanto ricordato che i sospetti di Leoluca Orlando non hanno risparmiato neppure il magistrato», ha replicato Lombardo. «Sugli inviti a manifestazioni antimafia – ha aggiunto il governatore – non ne ho bisogno perchè dal 29 marzo, da quando ho appreso dell’inchiesta a mio carico, non ho partecipato a iniziative con vittime di mafia e se ne ho promosso per ricordare quei fatti l’ho fatto in silenzio». DA GDS

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