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domenica 10 giugno 2012

ELEZIONI REGIONE SICILIA: Il Pd liquida Lombardo e sorride a D’Alia. Crocetta si candida a palazzo d’Orleans e sfida Fava: è un unto dal Signore

Con 67 voti a favore, tre contrari e un astenuto la direzione regionale del Pd siciliano ha detto stop al governo Lombardo, autorizzando contemporaneamente il gruppo parlamentare a presentare all’Ars una mozione di sfiducia e il segretario regionale Giuseppe Lupo ad avviare la trattativa con l’Udc di Giampiero D’Alia per un’alleanza politica e per costituire insieme, con il resto del centrosinistra, una coalizione di governo per la prossima legislatura.

 «Chiederò all’Udc – ha spiegato Lupo subito dopo l’approvazione della sua relazione – di condividere la nostra mozione di sfiducia». «La direzione di oggi – ha, quindi, aggiunto – è importante perché da qui dipende la nostra possibilità di costruire una proposta vincente per i prossimi cinque anni. Oggi dobbiamo fare il passaggio sulla mozione di sfiducia per aprire una fase politica nuova. Le elezioni regionali siciliane - ha detto ancora il segretario del Pd - sono un test importante anche sul piano nazionale». Poco dopo, conversando con i giornalisti, il segretario del Pd è tornato a parlare della mozione di sfiducia. «Noi la presenteremo – ha detto – e speriamo che ottenga degli effetti concreti in tempi brevi. Certamente, la mozione deve prima essere preparata, poi faremo un giro di consultazioni con i gruppi parlamentari per capire chi è disposto a votarla. Noi speriamo che tutto si possa concretizzare anche nelle prossime settimane.



 In quanto alle nomine effettuate dal presidente della Regione prima delle sue dimissioni, Lupo si è detto pronto «a votare il testo presentato dall’Udc, un partito - ha precisato - importante per noi, come sottolineato anche dalla direzione nazionale del Pd. Insieme ai partiti del centrosinistra valuteremo». E a chi chiedeva un commento sulle annunciate candidature per il centrosinistra alla successione a Lombardo, il segretario del Pd ha replicato: «Al momento atteniamoci a quanto deciso oggi». Di analogo tenore la risposta data da Giampiero D’Alia, che da molti viene visto come il probabile candidato alla presidenza della Regione per la coalizione Udc-Pd. «Partecipare alla lotteria delle candidature e delle alleanze in questo momento – ha dichiarato a margine della riunione del comitato provinciale di Agrigento – sembra sinceramente uno schiaffo ai problemi dei siciliani».

«Capisco che nella patria di Pirandello – ha commentato a sua volta il presidente della Regione Lombardo alla notizia del voto della Direzione regionale del Pd – non c’è da meravigliarsi di alcunché, ma la storia della mozione di sfiducia del Pd contro il governo del quale hanno fatto e continuano a fare parte assessori tecnici di suo riferimento è veramente una farsa». «Cosa sfiducia il Pd – si è, quindi chiesto – la riforma della sanità o quella dei rifiuti o forse disapprova quella della formazione? O forse gli ispiratori della mozione sfiduciano se stessi e mettono in discussione la scelta, da loro stessi più che condivisa, delle dimissioni a fine luglio?». «D’altronde – ha concluso Lombardo– qualcuno dovevano pur sfiduciare. In un primo tempo avevamo mirato a Lupo e ora tocca al mio e al loro governo. Mi accorgo che chiedere un minino di serietà e dignità in questa vicenda è chiedere troppo». Michele Cimino - GDS

Crocetta si candida a palazzo d’Orleans e sfida Fava: è un unto dal Signore.

PALERMO - «Prossima settimana ufficialmente presenterò la mia candidatura alla presidenza della Regione siciliana, che nasce dal basso in particolare da facebook e nella rete. Claudio Fava? È un unto dal Signore». Lo dice l’eurodeputato del Pd Rosario Crocettà a margine della direzione regionale dei democratici in corso a Palermo, confermando la sua scelta di candidarsi e commentando la candidatura a governatore di Claudio Fava. Sono due i gruppi nati a sostegno dell’europarlmentare: “Crocetta presidente” e “Adesso sì”. «In meno di una settimana – dice l’ex sindaco di Gela – si sono registrate 7.500 persone». Di Fava non condivide il metodo con cui ha annunciato la sua candidatura. «Quello dell’appello degli intellettuali è un metodo vecchio, lo usava il Pci e Fava sembra un tardo-comunista» [... da Enricodigiacomo]

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