Condanna di primo grado a 5 mesi confermata. Hanno deciso così ieri giudici della sezione penale della corte d’appello, presieduta da Gianclaudio Mango, per un medico in servizio all’epoca dei fatti al pronto soccorso del Policlinico, il dottor Francesco Cucinotta, che era accusato di omicidio colposo per la morte del pensionato di 67 anni Nicola Interdonato.
Interdonato, un pensionato 65enne accusando «forti dolori addominali e vomito» il 12 dicembre del 2005 si presentò al pronto soccorso del Policlinico ed il dott. Cucinotta gli avrebbe somministrato un antidolorifico, il Lixidol.
Nella notte tra il 14 ed il 15, tornato in ospedale, Interdonato fu ricoverato d’urgenza per ulcera e sospetta perforazione intestinale e la mattina dopo venne operato. Tutto sembrava risolto e invece col passare delle ore il quadro clinico peggiorò: nel pomeriggio del 16 dicembre l’uomo morì. La moglie e i figli presentarono una denuncia e il pm Antonino Nastasi avviò un’inchiesta, indagando in un primo momento oltre al medico di turno del pronto soccorso anche i colleghi che lo avevano operato, poi prosciolti. La perizia dei consulenti dell’accusa, ipatologi catanesi Giuseppe Ragazzi e Pietro Rinella, stabilì infatti che la «colpa medica» non era da ricondurre all’intervento fatto quando ormai la situazione era compromessa, ma alla mancata diagnosi del pronto soccorso. (n.a.) - GDS
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