di Valerio Valentini
Si fa presto a dire: “Per le nomine alla RAI ci vogliono i curricula! Viva la trasparenza”. E si fa presto anche a dire, dopo che una tragedia ha sconvolto un territorio: “Vigileremo, terremo gli occhi aperti!”.
La realtà dei fatti è ben diversa. La realtà è che il decalogo del politico italiano prevede, puntualmente, la nomina dell’amico e del compare di merenda, quello che magari ha portato nelle casse del partito qualche decina di voti. E la realtà dei fatti ci parla anche di una memoria cortissima da parte degli organi di informazione, che tendono a dimenticare ben presto le realtà di città e regioni martoriate da alluvioni e terremoti, derubricando gli scandali che vi succedono a semplice cronaca locale.
Una dimostrazione lampante di questa triste verità è L’Aquila. In pochi lo sanno, ma nel capoluogo abruzzese stanno succedendo cose parecchio interessanti.
L’11 luglio scorso, infatti, il Comune ha pubblicato un “Avviso pubblico” nel quale si stabiliscono le norme e i termini per la presentazione della candidatura ad alcune cariche in una delle più importanti S.p.a. controllate dal Comune stesso. La società in questione è il “Centro Turistico Gran Sasso S.p.a” , ed il bando “intende procedere alla designazione degli organi societari […] di seguito indicati: 1 componente del Cda, 1 Presidente e 2 membri effettivi del Collegio Sindacale, 2 componenti supplenti del Collegio Sindacale”, ed “1 Revisore unico”. Ora, visto che si tratta di nomine piuttosto delicate, con retribuzioni annue complessive vicine ai 100mila euro, ci si aspetterebbe massima trasparenza, e soprattutto ci si aspetterebbe un grande scrupolo da parte dell’organo giudicante – che fa capo al Comune stesso – per stabilire chi è il più adatto a ricoprire tali incarichi. Invece, nel bando si specifica che “le proposte di candidatura, corredate dai relativi curricula, indirizzate al Sindaco dell’Aquila, On. Dr Massimo Cialente dovranno essere presentate […] entro e non oltre il settimo giorno dalla pubblicazione del presente Avviso”. Proprio così: sette giorni per presentare la propria candidatura. Al di là del fatto che una settimana sembra effettivamente un intervallo di tempo troppo esiguo per qualunque cittadino che volesse presentare una domanda senza che nessuno gliene abbia anticipato la notizia, c’è da rilevare che la scelta del sindaco Cialente è anche illegale. Il bando, infatti, avverte che “copia del presente avviso […] viene pubblicata nell’Albo Pretorio del Comune dell’Aquila per sette giorni”. Tuttavia, esiste un “Atto di indirizzo per nomina e designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società” che regolamenta tali procedure e che parla chiaro. Al comma 2 dell’articolo 2, quello che stabilisce i “Criteri generali di pubblicità e trasparenza” si legge: “la pubblicità (degli incarichi da affidare, nda) è garantita attraverso apposito avviso del Sindaco, affisso all’Albo Pretorio per un periodo non inferiore a 15 ( quindici) giorni […]”.
La “svista” del sindaco Cialente lascia quantomeno basiti, sempre che di “svista” si tratti. Perché a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca. È stata infatti rintracciata e pubblicata una e-mail che Massimo Cialente ha inviato a esponenti del FLI aquilano per cercare di garantirsi il loro appoggio sottobanco in vista del ballottaggio delle ultime elezioni comunali, che lo hanno visto riconfermato a capo del Comune di L’Aquila.
“Anzitutto vi devo delle scuse – scriveva Cialente – ma l’ipotesi di apparentamento non la posso perseguire perché ho l’opposizione assoluta di ben tre liste che mi hanno appoggiato al primo turno”. Ma il nostro beniamino non demorde, e continua: “io comunque ho deciso di dare tre postazioni al FLI: una presidenza di azienda ad Enrico – probabilmente Verini, candidato sindaco per FLI al primo turno, nda – immediatamente la vice presidenza del centro turistico a Faccia – probabilmente Luigi Faccia, altro importante esponente del FLI aquilano, nda – e successivamente, sempre a Faccia, la vice presidenza della Gran Sasso Acqua (postazione molto ambita perché con retribuzione superiore a quella di un assessore comunale)”.Ora, al di là del fatto che con ogni evidenza il “centro turistico” di cui parla Cialente nell’e-mail sembra essere proprio quel “Centro Turistico Gran Sasso S.p.a.” per il quale si stanno effettuando le nuove nomine, questo documento denuncia una certa abitudine piuttosto connaturata a stringere accordi elettorali in extremis mettendo sul tavolo delle nomine pubbliche, con tanti saluti alla trasparenza e alla legalità. Stiamo parlando di un candidato sindaco del PD che, per ingraziarsi i voti di coalizioni avverse (FLI) garantisce poltrone e incarichi come ricompensa. Alcuni la considereranno normale realpolitik, ma per me è solo il marciume della politica a cui siamo costretti, da decenni, ad assistere.
E del resto Cialente non è nuovo a stranezze del genere. Il 15 giugno scorso, ad esempio, sul sito della Perdonanza Celestiniana – la più grande manifestazione che si svolge in città e che richiama decine di migliaia di persone ogni anno – è stato pubblicato un avviso nel quale si comunicava che le associazioni culturali avrebbero potuto presentare le proprie proposte per la partecipazione all’evento al Gabinetto del Sindaco “entro e non oltre lunedì 18 giugno”. Qualcuno strabuzzerà gli occhi, ma era proprio così. Tre giorni per presentare una candidatura partendo da zero, visto che nessuno sapeva niente fino al giorno prima (almeno formalmente). Di quel bando, però, non c’è più traccia in internet. Dopo alcune proteste, infatti, il Comitato della Perdonanza – presieduto sempre da Massimo Cialente – ha pubblicato un nuovo avviso, che rimanda la scadenza fino al 25 giugno. Cioè dieci giorni dopo la pubblicazione del bando. Credendo, così, di placare i malumori e di pulirsi la coscienza.
E la chiamano trasparenza. Proprio quella che Cialente aveva usato come cavallo di battaglia in campagna elettorale. Byoblu
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