Il procuratore Guido Carlino: «In molti di tali enti sono presenti gravi situazioni di squilibrio nei conti, determinate anche da una crescente massa di debiti fuori bilancio. La Procura è impegnata nella individuazione di danni sottesi ad indebitamento non consentito nonchè nel perseguimento di atti elusivi del patto di stabilità e nella individuazione di responsabilità soggettive nella determinazione del dissesto finanziario».
Il presidente della Corte dei Conti, Luciano Pagliaro, ha aggiunto: "I
fenomeni della corruzione e della concussione hanno assunto caratteri di
sistematicità e vastità, ma purtroppo, in mancanza di un'esplicita
denuncia o di una scoperta in flagranza, i reati sono difficilmente
accertabili e, come segnalato dal Presidente della Corte di Appello,
nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, la quasi
totalità delle indagini contraddistinte da successo si è fondata
sull'attività di intercettazione telefonica ed ambientale".
Dopo
avere sottolineato l'efficacia della legge 190 approvata dal Parlamento
l'anno scorso in materia di "disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica
amministrazione", Pagliaro ha auspicato "un'implementazione delle norme
sulla semplificazione amministrativa, limitando al massimo il passaggio
delle pratiche da un ufficio all'altro ed eliminando i lacci e lacciuoli
che ostacolano il sollecito svolgimento dell'attività amministrativa e
costituiscono il brodo di coltura per il manifestarsi dei fenomeni
concussivi e corruttivi".
"È però indiscutibile, a mio avviso -
ha proseguito - che nessun provvedimento, per quanto incisivo, potrà
avere effetti determinanti per l'eliminazione del fenomeno, ove non vi
sia un ritorno dell'etica nella politica, nonchè una nuova condivisione
da parte della società civile dei principi di onestà, correttezza,
legalità e rispetto per il pubblico denaro, frutto dei sacrifici dei
contribuenti".
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