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martedì 11 giugno 2013

Tomografia computerizzata (TAC) in età pediatrica e rischio tumori

Un grande studio australiano ha analizzato i dati relativi a quasi 11 milioni di persone nate tra il 1985 e il 2005: in questo gruppo sono stati individuati 680.000 soggetti sottoposti a una tomografia computerizzata (TC) in un'età compresa tra 0 e 19 anni, con un follow-up medio di 9,5 anni.

I risultati dello studio presentati sul British Medical Journal evidenziano che le persone esposte alle radiazioni ionizzanti (per lo più a dosi superiori a quelle in uso oggi) hanno un rischio di cancro superiore del 24%. In altre parole: in un gruppo di 10,000 persone in età pediatrica sono attesi 39 casi di tumori nei 10 anni successivi; nel caso di esposizione a radiazioni ionizzanti, sarebbero attesi 6 casi in più.

Nell'editoriale dedicato all'articolo, Aaron Sodickson (Harvard Medical School, Boston) espone le implicazioni per la pratica clinica di questo studio, che è la più grande ricerca del genere basata sulla popolazione a prendere in esame l'esposizione alle radiazioni per motivi diagnostici.
Prima di una TC: fare una attenta valutazione del rapporto rischi/benefici.

Durante una TC: utilizzare i metodi a disposizione per ridurre la dose di radiazione.

Dopo una TC: registrare scrupolosamente i dati, che saranno poi utili per elaborare protocolli e controlli di qualità.
Indicazioni in merito arrivano anche dall'iniziativa Choosing Wisely. Tre delle cinque raccomandazioni in pediatria a cura dell'American Academy of Pediatrics riguardano proprio l’uso di tecniche di imaging in caso di traumi cranici di lieve entità, convulsioni febbrili semplici e nella valutazione di routine di dolore addominale. L'American College of Radiology, sempre nell'ambito dell'iniziativa Choosing Wisely, infine raccomanda di privilegiare, ogni volta sia possibile, l'esame ecografico, rispetto alla TC, in caso di sospetta appendicite.

arabella festa da pensiero.it



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