"Ancora una una volta la giustizia fa emergere la verità. Grazie alle forze dell'ordine e alla magistratura. Grazie a quei dirigenti e funzionari esemplari, che stanno lavorando in collaborazione col governo e con le forze dell'ordine per fare luce su queste vicende".
Commenta così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, l'operazione che ha portato all'arresto di 13 funzionari regionali e due imprenditori nel settore della formazione professionale.
"Quando abbiamo provveduto insieme all'assessore Nelli Scilabra, qualche mese fa, a fare una rotazione quasi generalizzata del personale della formazione, le proteste sono state veementi. Eravamo i forcaioli giustizialisti, coloro che mettevano tutti sullo stesso piano, coloro che condannano i poveri dipendenti, senza prove. Secondo alcuni, noi avremmo dovuto attendere che questi signori continuassero ad accreditarsi soldi sui propri conti e su quelli di qualche imprenditore, assistendo inermi. Il buon governo previene, controlla, non aspetta le inchieste per fare pulizia. La giustizia è lenta ma inesorabile. Ce ne hanno dette di tutti i colori: eravamo i nemici dei lavoratori, persino coloro che hanno causato il suicidio di qualcuno, affetto da grave depressione".
"In questi mesi - conclude - di dossier ne abbiamo presentati tanti, documentati, che attestano un sistema malato, non solo della formazione, ma quello dei grandi eventi, della comunicazione, dei terreni rubati alla Regione, la sanità e via dicendo, dove troviamo in combutta alcuni burocrati, politici, imprenditori. Si farà giustizia, io non ho dubbi. La verità viene a galla, nonostante i commenti anonimi sui blog, i finti moralisti. Prima o poi la grandine arriva nel giardino del parroco. Il mio invito va oggi a tutti coloro che sanno e ancora tacciono: denunciate, fateci sapere. La battaglia contro l'illegalità si fa tutti insieme".
Sono 15 le ordinanze di custodia, 2 persone sono finite in carcere, tredici ai domiciliari. Le accuse contestate sono peculato, truffa aggravata, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e ideologica.
Ai domiciliari oltre alla dirigente Concetta Cimino (foto), anche Marco Inzerillo, Gualtiero Curatolo, Maria Concetta Rizzo, Maria Antonella Cavalieri, Federico Bartolotta, Vito Di Pietra, Giuseppina Bonfardeci, Giampiero Spallino, Carmelo Zannelli, Michele Ducato, Marcella Gazzelli. Ai domiciliari pure l'imprenditore Amedeo Filingeri.
Tra i beneficiari dei fondi pubblici anche Avara che aveva costruito una casa in legno per Currao a Sciacca. I soldi sarebbero stati spesi per pagare anche viaggi come uno accertato in America Latina, per alcuni funzionari, nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione europea. Per Currao stretto collaboratore di Concetta Cimino le casse regionali ormai erano un bancomat personale.
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