Nell'ultimo anno i nuovi vertici aziendali hanno revocato ben quattro gare bandite dall'ex direttore generale, con un risparmio per le casse della Regione (e dei contrinuenti) di oltre 50 milioni di euro. Cifra che sfonda quota 200 milioni con la gara per le assicurazioni sanitarie, bandita dal Civico di Palermo e revocata a dicembre dal governatore Crocetta.
Ma quali sono le gare nel mirino? Secondo la procura, quella dei pannoloni (revocata a dicembre scorso) è solo la punta dell'iceberg. Nell'ordinanza di arresto, i magistrati parlano pure della gara di "Realizzazione, gestione e manutenzione full risk del sistema informatico", costata una consulenza da 108 mila euro alla ditta romana Pegaso incaricata di scrivere il capitolato tecnico e "da cui - scrivono i pm - emergerebbe il ruolo di Cirignotta e il suo rapporto di amicizia con i responsabili della Pegaso srl".
Una gara da 20 milioni di euro, aggiudicata a Engeneering, socio privato di Sicilia&Servizi, e Telecom. A marzo, però, è arrivata la revoca da parte del nuovo commissario Adalberto Battaglia che ha preso il posto di Cirignotta: nel bando erano previsti due milioni e mezzo per un servizio che l'Asp possedeva già. Senza contare gli strafalcioni del capitolato tecnico risultato ampiamente copiato da quello di altre aziende. La società vincitrice non fa ricorso e a giugno il nuovo commissario straordinario Antonino Candela, nominato ad aprile, ribandisce l'appalto al costo di appena dodici milioni di euro, sette milioni e mezzo in meno.
Ma questi sono solo alcuni dei bandi sotto la lente di ingrandimento. La procura sta passando al setaccio altre 41 gare della gestione Cirignotta e anche la Corte dei Conti vuole vederci chiaro: da una relazione della sezione Controllo presieduta da Maurizio Graffeo, emerge che su 611 procedure datate 2012, solo 47 sono state affidate con gara aperta, mentre le altre risultano assegnate con procedura negoziata (ovvero chiamando a raccolta tre o quattro aziende di fiducia) e appena 14 utilizzando i prezzi standard.
Un sistema, quello degli appalti, che Cirignotta avrebbe gestito come un affare di famiglia. A dirlo è lo stesso Antonino Candela, ai tempi di Cirignotta direttore amministratico dell'Asp: ai magistrati che lo hanno ascoltato ha riferito che a nominare i componenti delle commissioni giudicatrici era sempre e solo il direttore generale.
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