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lunedì 7 novembre 2011

Il mercato delle vacche

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Anche la Carlucci abbandona "culo flaccido" e si mette in salvo, garantendosi un futuro politico lontano dai festini di Arcore. Non è la prima né l'ultima, mentre scorrono i titoli di coda di questa terrificante seconda repubblica. Una terza non potremmo sopportarla, e del resto la "res" non è più pubblica già da un pezzo: di pubblico ci sono rimasti solo i debiti. E poi certo: di pubblico c'è sempre quello intramontabile, che da casa guarda L'isola dei Famosi o X Factor battendo mani e piedi e frugando nel suo fedele sacchetto di pop-corn.


Il Parlamento è peggio del mercato ortofrutticolo. Scilipoti che vanno, Scilipoti che vengono. Onorevoli che formano nuovi partiti e fanno opposizione ai loro stessi elettori. Poi, se capiscono che non gli conviene più, dopo aver trattato un tradimento, trattano senza nessuna vergogna il contro-tradimento, ovvero il tradimento di segno opposto. Alla fine, come accade nella fisica, i due vettori movimento si annullano, ma come per magia viene prodotto un surplus energetico che fa "lievitare i conti in banca". I fisici stanno cercando di imbrigliarla per produrre elettricità a costo zero. Per Paniz, questi negoziatori di valori vanno rispettati perché non sono mica zombie. Infatti caro Paniz, secondo Romero che li ha inventati, gli zombie siamo noi che ancora non troviamo il modo di liberarcene. Una volta i transfughi scappavano dai luoghi di guerra e chiedevano asilo politico. Ora si fanno direttamente eleggere e poi si fanno la guerra tra di loro, tanto non devono chiedere più niente perché all'asilo ci sono già. Il Parlamento è come la borsa: anziché sui titoli, si specula sul potere. Fieri oppositori che passano alla maggioranza e senza pudore formano gruppi parlamentari intermedi, provvisori, esattamente come si fanno società anonime alle isole Cayman per evadere il fisco. E' così che questi evadono la dignità e le responsabilità nei nostri confronti. Gente che non sceglie mai, che preferisce essere in continua, costante disponibilità. Fanno della flessibilità la loro dottrina, così possono fare continuo commercio dei loro inamovibili principi e soprattutto del loro prezioso voto in aula. La politica come un'asta all'incanto: chi offre di più, si compra un rappresentate del popolo e tutti i suoi elettori. Lo sanno, quelli che votarono Razzi e Scilipoti perché si opponevano fieramente al Pdl, che rispeetto ai sottoscrittori dei bond argentini hanno fatto una fine anche peggiore? I primi sono come soldati che hanno perso una guerra, ma i secondi sono addirittura stati annessi all'esercito nemico per il tradimento del loro comandante, e si sono ritrovati a combattere loro malgrado contro i loro stessi fratelli.

L'articolo 67 della Costituzione dice che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". I padri costituenti non potevano certo immaginare il mercato delle vacche cui assistiamo oggi. Dietro ai banconi di certi bar compare una scritta: "per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno". Così, lo scilipotismo impone una modifica della Costituzione. Propongo che l'articolo 67 venga riscritto così:
« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Non può tuttavia cambiare formazione politica rispetto a quella nella quale è stato eletto, pena il decadimento immediato da ogni suo ruolo e funzione ».

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