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lunedì 7 novembre 2011

Sanità: La grande fuga

Medici italiani in fuga dagli ospedali. Nel 2010 oltre 4 mila camici bianchi che lavoravano nelle strutture pubbliche hanno appeso il camice al chiodo. Per la precisione 4.144, di cui 3.337 uomini e 807 donne. Un vero e proprio boom di uscite, se si considera che nel biennio precedente (2008-2009) il numero dei pensionamenti si era sempre mantenuto stabile intorno ai 2.700 l'anno. Una vera impennata dal 2009 al 2010: +50% per i maschi, +70% per le dottoresse. E che conferma tutti i timori lanciati da più parti su una carenza di medici nei prossimi anni. E' quanto emerge dall'analisi sulle tabelle dell'Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica) in possesso dell'Adnkronos Salute.


A giustificare questo 'esodo biblico' entrano in ballo tanti elementi. In parte si può certamente collegare all'età più avanzata dei medici, o al fatto che sempre più donne negli anni hanno scelto di indossare il camice. Ma non basta, soprattutto alla luce del fatto che l'impennata si è registrata nell'arco di 12 mesi. Non si può non pensare al malcontento lamentato dai camici bianchi nell'ultimo periodo. Sono ormai due-tre anni infatti che i medici si sentono 'perseguitati' da leggi e misure che complicano la loro attività e che minano la qualità della loro vita professionale: contratto bloccato, retribuzione congelata, nuove norme penalizzanti sulle pensioni. E ancora, blocco del turnover che porta a turni sempre più pesanti, più burocrazia.

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