Secondo uno studio condotto negli USA dagli Scienziati della Mayo Clinic, il virus del morbillo è in grado di annidarsi nella trachea del paziente, causando una tosse che riempie l'aria di particelle pronte a infettare il prossimo ospite. I risultati, pubblicati sulla rivista 'Nature', dimostrano che il microrganismo si serve di un recettore chiamato Nectina-4, una proteina di membrana che svolge il suo ruolo di molecola d’adesione cellulare principalmente durante l’embriogenesi e nell’adulto a livello di distretti come il capello e i denti, la cui espressione risulta molto bassa o assente a livello della maggior parte di altri tessuti.
Roberto Cattaneo, coordinatore della ricerca e biologo molecolare della Mayo Clinic, afferma che il virus del morbillo ha sviluppato una strategia “dall’eleganza diabolica”, poiché agisce a livello dei polmoni dirottando le cellule immunitarie per entrare indisturbato nell’organismo ed è in grado poi di viaggiare in tutto il corpo una volta entrato dentro altre cellule immunitarie, le quali a loro volta consegnano il loro carico virale alle cellule che si trovano nella trachea, ovvero quelle cellule che esprimono la proteina Nectina-4.
Il nuovo recettore, Nectina-4, è importante anche per un altro aspetto legato a questi risultati: è un biomarcatore di diversi tipi di tumore come quello ovarico, della mammella e del polmone. Sono in corso studi clinici che utilizzano virus modificati come quello del morbillo per attaccare il cancro, infatti poiché questo bersaglia la nectina-4, una terapia a base del virus del morbillo potrebbe essere più efficace nei pazienti il cui tumore esprime tale proteina.
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