Pagine

giovedì 1 dicembre 2011

Italia Nostra, Wwf e Legambiente, completata l’analisi del progetto, non hanno dubbi: PONTE, il progetto va respinto e non ci sarebbe penale

Il progetto del ponte sullo Stretto, presentato da Eurolink e approvato dalla società Stretto di Messina, «non può essere considerato tecnicamente come un elaborato definitivo e andrebbe, dunque, respinto». Italia Nostra, Wwf e Legambiente, completata l’analisi del progetto, non hanno dubbi. E motivano, in 7 punti, le ragioni della bocciatura. Manca la progettazione di parti strutturalmente essenziali (stazione di Messina, raccordo ferroviario lato Calabria, progettazione della viabilità in accesso in Sicilia); progettazione che, demandata ad altro ente, rende incerta la localizzazione degli interventi, mettendo in forse l’assetto strutturale e infrastrutturale dell’opera. A fronte delle variazioni strutturali dell’impalcato (spostamento del blocco di ancoraggio, innalzamento delle torri, rotazione dell’asse del ponte, appesantimento della struttura) non è stata prodotta valutazione di impatto ambientale. Terzo aspetto: la progettazione non è raccordata con gli strumenti di programmazione territoriale; inoltre, il progetto non è corredato da Piano economico e finanziario.

Quinto, sesto e settimo punto: l’analisi trasportistica del progetto non costituisce ottemperanza alla prima raccomandazione con cui il Cipe aveva approvato il progetto preliminare nell’agosto 2003; il progetto non è corredato da analisi costi benefici e l’analisi multicriteriale proposta è «tautologica e inutile», mancando di confrontare l’opera con lo stato di fatto del territorio. Infine, il progetto non è corredato da valutazione di impatto sanitario e la documentazione che pretende di essere di essere di rilevanza per la salute pubblica non corrisponde a nessun requisito per tale tipo di valutazione e documentazione. Chiuso il cerchio delle valutazioni delle associazioni ambientaliste, s’apre il fronte delle analisi politiche. Alla luce di quanto fissato da Wwf, Legambiente e Italia Nostra, l’on. Francantonio Genovese (Pd), ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, per chiedere di verificare il mancato rispetto degli impegni assunti dalle società concessionarie Eurolink e Stretto di Messina in merito «alla elaborazione e alla successiva approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto e delle connesse opere infrastrutturali», ipotizzando una rescissione del contratto «senza alcuna penale da pagare». Genovese ribadisce che il progetto presentato da Eurolink e approvato dalla società Stretto di Messina non può essere considerato tecnicamente come “definitivo” e andrebbe dunque respinto. Tale conclusione – osserva – si basa su aspetti sia formali che sostanziali, fra cui la mancanza la progettazione di parti strutturalmente essenziali. «Si potrebbe ipotizzare», conclude Genovese, «che Eurolink non ha onorato il contratto e la società Stretto non ha adempiuto al suo dovere di titolare di una concessione pubblica. Il progetto andrebbe dunque respinto e il contratto rescisso per inadempienza, tagliando alla radice ogni ipotesi di penale». Tema torrido, su cui interviene anche il capo dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia, a sua volta messinese come Genovese. Anche in questo caso l’interrogazione è rivolta al ministro Passera, al quale chiede se «non ritenga utile e opportuno sollecitare il Governo ai fini di adoperarsi per lo scioglimento della società Stretto di Messina, così da di evitare ulteriori dispendi a carico del bilancio pubblico». Nel testo dell’interrogazione il capogruppo centrista a Palazzo Madama rileva «l’incompletezza della documentazione resa pubblica» e «l’impressionante incremento del costo dell’opera», e chiede al ministro Passera di fare «chiarezza sulla questione delle penali». FRANCESCO CELI - GDS

Nessun commento:

Posta un commento