Stavolta l’accusa non è d’omicidio colposo, quella tristemente “classica” per i medici, una casistica ormai molto ampia che poi però registra un’alta percentuale di proscioglimenti o assoluzioni. La vicenda è più complessa. In ogni caso il procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro ha inviato nei giorni scorsi un avviso di conclusione delle indagini preliminari a tre sanitari dell’ospedale Papardo per la morte di un paziente, Filippo Galli, avvenuta il 14 gennaio del 2010. Si tratta di tre medici della Chirurgia generale dell’ospedale che devono rispondere di omissione di atti d’ufficio e di abbandono di persona affetta da grave patologia.
I tre sanitari sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Carrabba, Franco La Valle e Emanuele Puglisi. La vicenda. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura, che si basa sulle denuncia dei familiari dell’uomo e sulla documentazione sanitaria sequestrata in ospedale, oltrechè sulla perizia commissionata ad un consulente medico, tutto iniziò il 28 novembre di due anni fa, nel 2009, quando Galli venne ricoverato al Papardo poiché affetto da «perforazione intestinale con grave leucopomia ed ipotensione», patologie «resistenti al trattamento terapeutico».
A fronte di questo, sempre secondo l’ipotesi di reato, i tre medici che si susseguirono nei vari turni operativi nel corso di quella stessa giornata, tra la mattina e la serata, avrebbero omesso di sottoporre immediatamente il paziente ad intervento chirurgico e avrebbero altresì omesso di eseguire gli accertamenti diagnostici (la Tac) necessari, «pur essendo stata più volte loro rappresentata la gravità delle condizioni cliniche del paziente». L’intervento venne invece effettuato il giorno dopo, nella tarda nottata del 29 novembre 2009, ma il paziente non si riprese più e morì il 14 gennaio del 2010.
La seconda imputazione contestata dalla Procura, l’abbandono di persona affetta da una patologia, prevista dall’art. 591 c.p., è ovviamente legata alla prima: nelle rispettive qualità i tre medici con i comportamenti omissivi, vale a dire il mancato intervento chirurgico, avrebbero «abbandonato il paziente Galli Filippo affetto da grave patologia e ricoverato presso l’U.o. di Chirurgia dell’ospedale Papardo, e del quale dovevano avere cura e che successivamente decedeva, non intervenendo prontamente per ovviare alla situazione di pericolo».
Adesso, conclusa la prima fase dell’inchiesta con la chiusura delle indagini preliminari da parte del procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro, si apre quella dedicata alla difesa con la possibilità per i tre medici indagati di essere ascoltati dal magistrato con l’assistenza dei loro difensori, di depositare memorie o altro materiale che possa mutare il quadro accusatorio.(n.a.) - (enricodigiacomo)
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