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giovedì 15 dicembre 2011

Sanità, speranza di vita si allunga, ma crescono sprechi e costi

ROMA. Speranza di vita che si allunga, ricoveri che diminuiscono, costi che aumentano insieme agli sprechi, al numero delle prestazioni specialistiche, giunte nel 2010 a un valore di un miliardo e 355 milioni di euro, e al numero delle ricette che negli ultimi dieci anni hanno toccato quota 220 milioni.

Sono gli elementi salienti del rapporto "Sic Sanita' in cifre 2010", elaborato dal Centro studi Sic di Federanziani, in collaborazione con il Ceis dell'universita' di Tor Vergata e con la facolta' di Economia dell'universita' Cattolica, e presentato questa mattina. Sotto osservazione i bilanci delle asl, delle aziende ospedaliere,degli istituti di ricerca e delle banche dati del ministero della Salute, delle regioni e dei vari organismi coinvolti nella gestione del comparto sanitario, dalla cui analisi e' emerso che dal 2003 al 2008 il numero delle strutture ambulatoriali e dei laboratori sul territorio italiano e' sceso da 4120 a 3887 mentre e' cresciuto quello delle strutture accreditate private residenziali, passate da 3493 a 3901. Sul fronte del numero dei dipendenti, lo scorso anno so attestava a oltre 14mila il numero di lavoratori persi dal Servizio sanitario nazionale rispetto al 2006 su un totale di piu' di 638mila dipendenti effettivi. Consistente, inoltre, la diminuzione delle giornate di degenza, 6 milioni in meno.




2010 BOOM DI PRESCRIZIONI E PRESTAZIONI
Nel settore specialistico, si legge ancora nel documento, si registra un'esplosione di prestazioni il cui valore nel 2008 ammontava a un miliardo e 355 milioni di euro, come dire che ogni cittadino si e' sottoposto a 22,24 prestazioni l'anno. In dieci anni, poi, la spesa sanitaria e' passata da 62,6 miliardi di euro a 109 miliardi, con un incremento di 47 miliardi. In crescita anche la spesa pro capite, passata da 1506 euro annui del 2007 a 1816 euro del 2009. Piu' 220 milioni di unita': di tanto sono cresciute le ricette in dieci anni, arrivando a 571 milioni nel 2010, per la cui stampa, acquisizione e archiviazione e' stata stimata una spesa sostenuta dallo Stato di mezzo miliardo di euro. Poco meno di 13 milioni di euro e' stata invece la spesa sostenuta dallo Stato per le pilloledi classe A, mentre la spesa a carico dei cittadini (per i farmaci di classe A, C, SOP e OTC) e' arrivata a 4 miliardi e 215 milioni. Le spese per i farmaci di asl, aziende ospedaliere, ria e penitenziari hanno sfondato quota 7 miliardi nel 2010, anno in cui il ticket e' costato agli italiani oltre 130 milioni di euro. In crescita la spesa per i farmaci equivalenti, cresciuta del 72% dal 2006, quando ammontava a 29,7 euro pro capite, a 51,2 euro nel 2009. Analizzando infine i bilanci di asl, aziende ospedaliere e istituti di ricerca, dal rapporto e' emerso che le voci lavanderia, pulizia, mensa, utenze telefoniche e premi assicurativi costano agli italiani 3,68 miliardi di euro, il 30% dei quali (pari a 1,1 miliardidi euro) vengono sprecati. "Quest'anno piu' che mai - ha osservato il presidente di Federanziani, Roberto Messina - l'analisi dei dati contenuti nel rapporto fa emergere con forza la necessita', sempre piu' inderogabile, di una risposta decisa alla sfida rappresentata dall'invecchiamento demografico, fenomeno che fa lievitare ovunque la domanda di salute, ponendo all'attenzione della politica la questione della sostenibilita' economica del sistema sanitario, specialmente - ha concluso - in un tempo dominato dalla crisi economica".  - da: PrimaDaNoi.it

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