L’occasione è un dibattito sulla sanità: l’ennesimo aperto lungo lo Stivale per focalizzare l’attenzione dei cittadini e dei media su un servizio sanitario, sempre meno nazionale e sempre più in difficoltà per i gravi tagli che gli vengono imposti. Ospite nel parterre anche l'ex sub commissario per il piano di rientro del Lazio, Mario Morlacco: tecnico di lunga esperienza nell’amministrazione sanitaria eppure scivolato in un’affermazione che ritengo inquietante. Morlacco ha infatti affermato, senza mezzi termini, che le lunghe liste di attesa sono un bene per la sanità pubblica perché aiutano ad arginare tanti esami inutili che graverebbero come un macigno sulla sostenibilità della spesa.
Seppure risulta veritiero che la maggioranza degli esami è inutile, appare inconcepibile l'affermazione e sembra più convincente puntare sull'appropriatezza prescrittiva. Sorge anche spontanea una domanda provocatoria: quanto dovremmo fare attendere gli assititi per un farmaco, quando sappiamo che oltre il 90% dei farmaci è usato spropositatamente? (Spreco sanità da eccessiva prescrizione farmaci)
Nessun commento:
Posta un commento