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martedì 21 febbraio 2012

MESSINA, LA SVOLTA?: Sulle colline non si potrà più costruire. Esitato anche un atto di indirizzo sulle linee guida per il nuovo Piano regolatore

È un atto estremamente importante e fortemente vincolante, sotto molti aspetti, quello votato ieri sera poco prima delle 22 dal consiglio comunale. L’aula consiliare, infatti, con 19 voti favorevoli su 23 presenti, ha finalmente esitato la delibera “salvacolline” proposta dall’assessore al territorio Giuseppe Corvaja e dal contenuto dirompente: intanto un regime vincolistico molto più stringente su tutte le concessioni edilizie nelle zone collinari a partire dal Torrente Trapani, e, in prospettiva, il totale azzeramento degli indici di fabbricabilità sulle aree ritenute a rischio. Il provvedimento ha avuto una lunga gestazione: è stato presentato nello scorso mese di dicembre e poi è rimato a lungo parcheggiato in II Commissione consiliare, dove ripetute riunioni non si sono tenute per il mancato raggiungimento del numero legale. Una situazione che ha determinato le dimissioni del presidente Domenico Guerrera, mentre l’organismo consiliare non ha ancora eletto il suo sostituto.

Nelle scorse settimane, poi, su iniziativa del Pdl è stato richiesto in aula il prelievo della delibera, ma l’assemblea ha bocciato tale proposta, con il voto determinante dell’Udc, rispedendo l’atto in commissione. Dove, però, l’incartamento non è stato neppure aperto per la mancata elezione del presidente. Dunque, l’atto deliberativo è stato ieri discusso direttamente in aula, dove dopo un lungo e acceso dibattito è stato finalmente votato con una maggioranza schiacciante. Oltre ai voti del Pdl, stavolta anche l’Udc non ha fatto mancare il suo consenso, mentre hanno preferito astenersi il Pd e Fli. Ognuno, ovviamente, con i suoi distinguo. «Abbiamo posto – afferma il capogruppo del Pdl Giuseppe Capurro – un punto fermo sulla messa in sicurezza del territorio, anche alla luce della devastazione seguita alle alluvioni degli ultimi anni, E possiamo dire di essere stata l’unica forza politica a porre con forza il problema, mentre all’amministrazione comunale va dato atto di avere proposto un atto coraggioso». «Siamo soddisfatti anche noi – ribadisce il capogruppo Udc Bruno Cilento – Votare questa delibera era proprio quello che pensavamo di fare sin dall’inizio anche se ci dispiace che non sia stata trattata nella commissione presieduta dal collega Guerrera». E proprio quest’ultimo lancia un allarme, peraltro condivisibile: «Quale sarà ora – si chiede – il destino di tutti coloro che hanno terreni edificabili in queste aree, e che pagano la relativa salata Ici? Questa delibera continua a non convincermi, anche se il fine è quello che tutti vogliamo e cioè tutelare il territorio».

La presentazione di un emendamento targato Pdl che esenta dai vincoli le edificazioni al di sotto dei 1000 metri cubi (per le quali dunque non varranno le prescrizioni sulla progettazione e la regimentazione delle acque) ha poi determinato l’astensione di Fli (come spiega il capogruppo Nello Pergolizzi che si dice anche preoccupato per eventuali contenziosi) mentre l’identica decisione da parte del Pd, come specificato dal capogruppo Felice Calabrò, è stata dettata da alcune incertezze, chiarite poi da parte dell’assessore Corvaja fuori dall’aula, a votazione chiusa, e inerenti aspetti che saranno oggetto delle direttive generali sul Prg, in corso di definizione e che ovviamente recepiranno in pieno il contenuto dell’importante atto votato ieri.

Grande soddisfazione, ovviamente, da parte dell’esponente dell’amministrazione Buzzanca, cui va dato atto di avere impresso una fortissima inversione di tendenza che, quando sarà compiutamente applicato il contenuto dell’atto varato ieri, sarà evidente nel prossimo Prg. Sul quale, tra l’altro, l’aula si è ieri espressamente pronunciata, votando un atto di indirizzo che incita la Giunta a provvedere al più presto su un inter per il quale, tra l’altro, da Palermo è appena giunto un commissario. Natalia La Rosa - GDS (da Enricodigiacomo)

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