
articolo di Maria Ferdinanda Piva per Byoblu.com
A giorni la Regione Sardegna dovrà pronunciarsi sulla richiesta di scavare un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi ad Arborea, in provincia di Oristano. Un po' come andare a trivellare il Paradiso. Il luogo scelto per il pozzo infatti, battezzato Eleonora, è vicino al mare e soprattutto si trova a meno di 200 metri dallo stagno di S'Ena Arrubia e a meno di 100 metri dal complesso del Sinis e degli stagni di Oristano. Si tratta appunto di aree protette di importanza europea legate alla rete Natura 2000 e alla Direttiva Uccelli che - fra l'altro – offrono rifugio ai fenicotteri. Altre tre aree protette dello stesso genere, sempre regno di fenicotteri e non solo, si trovano nel raggio di cinque chilometri da Eleonora: sono gli stagni di Corru S'Ittiri, Santa Giusta e Cirras.
Quella che segue è la tabella delle distanze dal pozzo (burocraticamente definito “sito”), tratta dallo "Studio preliminare ambientale" presentato dalla Saras, la società della famiglia Moratti che intende scavarlo e che è titolare del permesso di ricerca degli idrocarburi nell'area.

E' ragionevole presumere che la trivellazione troverà un giacimento sfruttabile di idrocarburi. A quel punto, esistendo già il pozzo esplorativo, sarà difficile dire di no all'estrazione. Ma quale sarà il suo impatto sull'ambiente e sulle attività umane? E' il vero punto della faccenda, al quale nessuno sa rispondere. Nemmeno lo “Studio preliminare”, che si occupa esclusivamente del pozzo esplorativo.
Presumibilmente nel paradiso di Arborea - ovvero alle soglie di tutte le aree protette che gravitano sulla zona – sorgeranno varie infrastrutture come strade e parcheggi. E soprattutto “inevitabilmente andrà effettuata sul posto una qualche forma di raffinazione – dice ancora Paolo Piras – I vari tipi di idrocarburi sono sempre mescolati fra loro, e di solito in un giacimento così profondo sono particolarmente 'sporchi'. C'è il problema dell'idrogeno solforato, sempre presente nei giacimenti. A parte che, in caso si verificasse una fuoriuscita, è mortale già alla diluizione dello 0,1%, bisognerà provvedere alla desolforizzazione: dove vanno a finire poi tutte le porcherie? Mica spariscono magicamente... Il 98% del latte vaccino della Sardegna viene da Arborea, e non so quanti, sapendo dell'estrazione di idrocarburi, continuerebbero a comprarlo”.
La Regione Sardegna, nel giro di qualche giorno, deve dire se il pozzo esplorativo Eleonora può essere scavato o se invece c'è bisogno di ulteriori studi, attraverso una “Valutazione di incidenza ambientale” o una “Valutazione di impatto ambientale”.
“Non voglio neanche pensare che concedano subito il vialibera alla trivella – commenta Piras – La Regione qualche tempo fa si è occupata in modo approfondito dell'impatto ambientale di una semplice passerella di legno che si voleva costruire sullo stagno di S'Ena Arrubia”.
Dedicare a una trivellazione ai confini del paradiso la stessa attenzione riservata a una passerella di legno? Sembra un paradosso, ma è quello in cui sperano gli allevatori di Arborea. E anche i fenicotteri e tutte le mute creature degli stagni.
Maria Ferdinanda Piva
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