Gli stipendi dei parlamentari? Hanno scherzato: non se li riducono più. Pensate che per decidere se e di quanto tagliarsi gli onorevoli emolumenti, avevano persino dovuto istituire un'apposita commissione, presieduta da Enrico Giovannini (presidente Istat) per accertare prima con estrema oculatezza e certosina meticolosità quanto erano gli stipendi dei loro colleghi in ciascuno dei più piccoli staterelli europei. Non sia mai avessero fatto un torto all'ultimo dei politici lussembughesi tagliandosi troppo gli stipendi e mettendolo in cattiva luce!
Risultato? Giovannini si è dimesso oggi. Non si riesce ad essere così precisi e dunque, senza questo livello di granularità, meglio soprassedere. Perché i nostri parlamentari sono estremamente grossolani e approssimativi quando si tratta di scrivere le famigerate leggi fatte col culo, ma hanno bisogno di una precisione in virgola mobile quando si tratta di togliersi anche una cifra pur decimale dall'estratto conto a fine mese. E intanto gli imprenditori si suicidano e la gente aggiunge nuovi buchi alla cinghia.
Perfino il Governo dei tecnici, presieduto dal negriero Monti e dalla sua squadra di smantellatori dello stato sociale, dopo un primo accenno alla possibile riduzione degli stipendi dei politici si era fermato in attesa delle risultanze della commissione presieduta da Giovannini. Perché diamine, le pensioni si smontano con quattro lacrime della Frignero, i lavoratori si mandano a casa con due modifiche all'Articolo 18, gli automobilisti si riducono sul lastrico portando immediatamente la benzina a 2 euro, i vecchietti negli ospizi si uccidono mettendo in quattro e quattr'otto l'IMU sulle loro case rimaste ormai vuote e dunque considerate un bene di lusso, ma quando si tratta dei loro stipendi allora ci vuole calma e sangue freddo: bisogna valutare, soppesare, riflettere e fornire prove con dimostrazioni scientifiche a doppio cieco.
Quando hanno dovuto stralciare l'emendamento che azzerava le commissioni bancarie però, per non far piangere Giuseppe Mussari dell'Abi, ci hanno messo 36 ore. E quando hanno tolto l'IMU alle Fondazioni Bancarie, che sono enti caritatevoli, non ci hanno pensato su due volte. Sono veloci, quando devono pensare ai fattacci loro!
Questa politica fatta di alieni e usurpatori deve andare a casa subito e gli italiani devono riprendersi il paese. Il tempo della vaselina è finito. Ora deve arrivare quello del ferro, a cominciare dalle mutande. Perché a metterla in culo sono rapidissimi (scusate il francesismo, ma non è più tempo di carezze), ma quando devono infilarsi le supposte ci mettono mesi, e poi gettano la spugna. Raccoglietela e suggeritegli un posto dove mettersela per non perderla più.
da: byoblu.com
IL MIO UMORE?
Un vecchio ricordo della mia adolescenza, questo:
Lo studio cosiddetto "rivoluzionario" di Chopin
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