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venerdì 18 maggio 2012

MESSINA: Atm, sei a giudizio e altrettanti prosciolti. Il dg Conte e altre cinque persone tra dirigenti e impiegati. Molti i casi dichiarati prescritti dal gup Vermiglio

Sei proscioglimenti e sei rinvii ai giudizio, poi una serie di prescrizioni, quindi alcuni proscioglimenti parziali. È complesso il responso che viene fuori dall’udienza preliminare “fiume” celebrata ieri davanti al gup Maria Vermiglio sui chilometraggi “gonfiati” e i contributi regioni all’Atm, la clamorosa inchiesta gestita dal sostituto procuratore Stefano Ammendola e dai carabinieri che nel novembre dello scorso anno portò anche ad alcuni arresti. C’erano in ballo reati come truffa aggravata in concorso, falso materiale e falso ideologico, più alcune ipotesi di reato che attenevano al ruolo di pubblico dipendente e venivano contestati a vario titolo. L’inchiesta ha ipotizzato una truffa ai danni della Regione e dell’Agenzia delle Dogane che, secondo l’accusa, avrebbero erogato all’Azienda trasporti un maggiore contributo attraverso falsi consuntivi sui chilometri percorsi dagli autobus.

GLI IMPUTATI - Erano in tutto quindici tra dirigenti e dipendenti: Paolo Altadonna, 66 anni; Antonio Cardia, 46 anni; Antonio Giovanni Carpita, 47 anni, tutti messinesi; Carlo Caruso, 47 anni, trapanese; Claudio Conte, 56 anni, tarantino di nascita ma messinese d’adozione; Giovanni Di Pasquale, 55 anni, e Bartolo Enea, 60 anni, di Messina; Guglielmo Lacava, 38 anni, di Sant’Agata Militello e residente a Sinagra; Giuseppe Lampi, 47 anni, Francesco Lisa, 56 anni, Vincenzo Maimone, 61 anni, Annunziato Mondello, 62 anni, Salvatore Orlando, 60 anni, Placido Signorino, 61 anni, tutti messinesi; Salvatore Zaccone, 62 anni, nato a Castroreale ma residente a Messina.

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