Fonte: di Redazione InformaSalus.it
Un nuovo studio francese sugli OGM, pubblicato ieri sulla rivista americana "Food and Chemical Toxicology", sembrerebbe dimostrare che gli studi di routine condotte dalle imprese biotecnologiche e sinore ritenuti accettabili dall'Ue non sono adeguati a far emergere eventuali effetti tossicologici degli organismi geneticamente modificati, che sarebbero in realtà evidenti e molto gravi, contrariamente a quanto afferma l'industria con il beneplacito delle Autorità di sicurezza alimentare nazionali ed europea (Efsa).
Secondo lo studio il problema principale riguarderebbe la durata troppo breve di queste analisi (in genere 90 giorni) e spesso anche l'esiguità del numero di cavie utilizzate.
Al contrario, la recente ricerca francese è stata condotta per ben due anni (la vita media di un topo) e su 200 cavie nutrite con mais Monsanto geneticamente modificato e appartenente a une delle due varietà di Ogm autorizzati alla coltivazione in Europa, (l'altra è la patata 'Amflora' ad alto contenuto di amido).
Secondo lo studio, che è stato diretto da Gilles Eric Seralini, le cavie nutrite con il mais Ogm, che è tollerante all'erbicida Roundup (Glifosato), a partire dal tredicesimo mese hanno iniziato a manifestare delle patologie gravissime (enormi tumori delle ghiandole mammarie nelle femmine, pari anche al 25% del loro peso, e malattie dei reni e del fegato nei maschi), con una incidenza da due a cinque volte superiore al gruppo di controllo (i topi nutriti con mais non transgenico).
Inoltre rispetto alle cavie ammalatesi nel gruppo di controllo, i tumori sono apparsi 20 mesi prima nei maschi e tre mesi prima nelle femmine del gruppo alimentato a Ogm.
Dopo la pubblicazione dello studio francese che ha evidenziato gli effetti tossici che il consumo di prodotti Ogm ha determinato sulla salute delle cavie animali, il vicepresidente della commissione agricoltura dell'europarlamento, l'esponente verde francese Jose' Bove', ha chiesto alla Commissione europea di sospendere immediatamente il rilascio delle autorizzazioni per la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato (come il Mon 810 della Monsanto e la patata Amflora della Basf) e per l'importazione di mais e soia transgenica.
“Non abbiamo ancora preso visione dello studio - ha riferito il portavoce del commissario Ue alla salute John Dalli - ma sicuramente lo sottoporremo all'esame dell'agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) per trarne eventuali conseguenze”.
Lo studio francese potrebbe riaprire il dibattito sulla tesi finora sostenuta ufficialmente da Bruxelles, ovvero che i prodotti transgenici finora esaminati sono innocui. Una tesi peraltro già stata contestata da alcuni Paesi, come e' il caso della Francia dove e' stata adottata una clausola di salvaguardia per impedire la coltivazione del Mon 810 sul suo territorio.
Fonte: di Redazione InformaSalus.it - (da laleva.org)
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