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venerdì 21 settembre 2012

Omissioni e ritardi nella documentazione ARPA.Sicilia sul sistema di comunicazione MUOS presso la Stazione NRTF di Niscemi (Caltanissetta)


foto di Pippo Martino
Sono emerse in questi giorni alcune inspiegabili omissioni nella diffusione della documentazione prodotta dall’agenzia ARPA-Sicilia a proposito delle emissioni della stazione di telecomunicazioni militari USA NRTF-Niscemi e della realizzazione del sistema MUOS nel medesimo sito. Due importantissime relazioni istruttorie, prodotte da

ARPAS nel 2009, risulta non siano mai state divulgate, se non in forma molto parziale, e neppure trasmesse ai consulenti tecnici (il dott.

Massimo Coraddu e il prof. Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino) che, per conto del comune di Niscemi, hanno stilato nel 2009 una relazione sull’analisi del rischio legato alle emissioni dell’NRTF e alla realizzazione del MUOS. Neppure le controdeduzioni alla

relazione Coraddu-Zucchetti, prodotte da ARPAS il 31 Maggio scorso

sono mai state comunicate ne ai consulenti tecnici ne alla

popolazione.

I documenti omessi contengono informazioni della massima importanza,

per citarne due:

1) Misure ARPAS confermano, sin dal 2009, l’esistenza di forti

emissioni elettromagnetiche a bassissime frequenze (43 KHz),

provenienti dalla base NRTF-Niscemi, non rilevabili dalle centraline

fisse della rete di monitoraggio. Emissioni talmente forti da superare

talvolta in intensità quelle di tutte le altre sorgenti della base

NRTF messe assieme. Ne risulta perciò che l’irraggiamento subito dalla

popolazione è superiore a quello registrato dalle centraline di

monitoraggio, che già raggiungevano il limite di legge fissato a 6

V/m.

2) Le limitazioni imposte dal segreto militare hanno impedito, non

solo una valutazione dei valori di campo elettromagnetico generato

attualmente dalla base NRTF-Niscemi, ma anche una valutazione di

quelle che dovrebbero essere le reali emissioni delle grandi antenne

paraboliche MUOS nel territorio circostante. ARPAS si è dovuta

limitare, per l’esistente, a effettuare un piccolo numero di misure

puntuali, e per il futuro sistema MUOS, ad aspettare che entri in

funzione. Realizzeranno qualche misura solo successivamente

(“verifiche post-installazione”, le chiamano).

Questi fatti, assieme ad altri, erano già ipotizzati e descritti nella

relazione sull’analisi dei rischi contenute nella relazione

Coraddu-Zucchetti del Politecnico di Torino (datata 4 Novembre 2011),

le cui conclusioni escono perciò rafforzate.

I tecnici incaricati hanno diffuso una loro lettera di chiarificazione

e di protesta per le omissioni di atti così rilevanti, che hanno

ostacolato il loro lavoro di analisi del rischio nel Novembre 2011, e

si riservano di formulare un’analisi più completa ed approfondita non

appena documentazione rilevante prodotta da ARPAS e da altri soggetti

coinvolti verrà resa nota per intero. La lettera è allegata al

presente comunicato.

Antonio Mazzeo

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