E’ iniziato il 1° ottobre e durerà fino al 30 novembre il divieto di pescare, detenere a bordo, trasportare e commercializzare esemplari di pescespada del Mediterraneo.
Tale divieto, imposto dalla Direzione generale della Pesca marittima del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali è il quinto divieto stagionale di cattura del pescespada che viene attuato a livello nazionale (il primo fu attuato nel 2008) ed è stato emanato in linea con le raccomandazioni ICCAT (Convenzione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico) e riguarda sia la cattura “bersaglio” della flotta che esercita la pesca con i palangari sia la cattura “accessoria” con altri sistemi di pesca.
Il divieto è esteso ad ogni forma di cattura non solo professionale ma anche sportiva, accidentale e di pesca-turismo e mira ad impedire che venga pescato il pescespada che, proprio nei mesi di ottobre e novembre, migra sotto costa in banchi, ancora di piccole dimensioni.
La normativa prevede sanzioni non solo per chi pesca o vende il pescato, ma anche per chi lo acquista, che vanno da un minimo di 4 mila euro fino al deferimento all’Autorità giudiziaria nel caso di detenzione di novellame di pesce al di sotto delle taglie minime consentite, oltre alla confisca dello stesso pescato e degli attrezzi e l’assegnazione dei “punti” a carico dei comandanti ed armatori di pescherecci che commettano gravi infrazioni relative alla normativa di settore.
I controlli di questa Capitaneria di porto, sia a terra che a mare, saranno intensificati da adesso e fino al termine del divieto con lo scopo di contrastare l’impoverimento delle risorse ittiche causate da una pesca indiscriminata anche a tutela del ceto peschereccio.
Milazzo 11 ottobre 2012 - (nuovosoldo.it)
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