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giovedì 13 dicembre 2012

Antonio Scavone il braccio destro di Lombardo

PALERMO - Gli incarichi esterni nella pubblica amministrazione possono essere conferiti in casi eccezionali. E solo se tra il personale interno non ci siano professionalità adatte a ricoprire il ruolo affidato ad esperti e consulenti. La legge è fin troppo chiara. Se non viene rispettata si incappa in quella che la procura regionale della Corte dei conti definisce “un'intollerabile negligenza e leggerezza gestionale”. La Corte dei conti ha accolto la tesi dell'accusa e ha condannato Antonio Fabio Maria Scavone (LA SCHEDA) e Maurizio Letterio Lanza, rispettivamente direttore generale e amministrativo dell'Ausl 3, oggi Azienda sanitaria provinciale 3, di Catania. Sono colpevoli di avere provocato un danno erariale per centinaia di miglia di euro. Il primo dovrà pagare 371 mila euro. Il secondo - oggi direttore generale del Comune di Catania - poco meno di cento mila.

Il processo contabile ha seguito una strada parallela a quello penale. Scavone è, infatti, sotto processo per abuso d'ufficio. (Live Sicilia)

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