
Ma ciò che ha fatto infuriare i canadesi rischiando di determinare un’erosione del consenso alla destra, è stato soprattutto l’inganno sui costi, operato dalla Lockheed e in qualche modo avallato dal governo: prima si era parlato di 70 milioni di dollari per esemplare e poi si è scoperto che si trattava del guscio nudo, senza avionica, né motore, né armi, “optional” che portavano il prezzo a 135 milioni e poi via via a cifre sempre superiori. (un “inganno”che ci è stato amorevolmente dispensato anche dall’ammiraglio Di Paola) Insomma un acquisto che avrebbe dovuto essere di 9 miliardi per le macchine e di 15 per la manutenzione nel corso del programma di circa vent’anni, è arrivato ai 48, 5 , secondo uno studio affidato a una società di consulenza, la Kgpm. Da questo studio è risultato che 65 F35, implicano circa un miliardo l’anno di dollari di manutenzione. Fatevi i conti su 90, quelli che comprerà l’Italia, tenendo conto che almeno una trentina saranno caccia a decollo verticale per portaerei, quindi più costosi in tutto: un miliardo di euro l’anno non ce li toglie nessuno a meno che non vogliamo lasciarli a terra come fossero modellini. Se ce li terremo 40 anni saranno circa 54 miliardi di euro, sempre che i prezzi non salgano ancora, cosa che invece avverrà certamente con l’abbandono del Canada e le riduzioni generalizzate di acquisti da parte di tutti i Paesi.
Il fatto è che la rivolta dell’opinione pubblica canadese è stata possibile perché tutte le notizie, tecniche ed economiche riguardo all’ F35 sono finite sui giornali e sono state oggetto di battaglie parlamentari: da noi invece silenzio assoluto, stampa che da per scontato che si tratti di gioielli, nemmeno un fiato sui costi crescenti e soprattutto nulla che riguardi i costi di manutenzione. Un Parlamento silenzioso che approva i consigli per gli acquisti dell’ammmiraglio- ministro, implicato fin dall’inizio in questa avventura, senza farsi uscire un fiato. Compresi quelli che vogliono Monti con qualcosa in più.
Così l’opposizione a questo acquisto, folle sotto ogni punto di vista, è rimasto relegato al pacifismo di sinistra e alla lucidità di quelli che pensavano che buttare via 15 miliardi in questa situazione è quanto meno – via, lo diciamo sobriamente – inopportuno. Ma se della cosa si fosse dibattuto seriamente si sarebbe visto benissimo come il progetto F35 era qualcosa di assolutamente proibitivo, inutile e non privo di aspetti poco chiari al di qua e al di là dell’Atlantico. Ciò che non funziona in questo paese è proprio la libertà ormai resa prigioniera dalle oligarchie e dalle caste, è l’informazione controllata e modellata dagli interessi forti. Così capita che un certo leader di partito nello stesso giorno esponga senza un fiato il Paese a queste spese gigantesche e inutili, per poi invocare “qualcosina” per la crescita.
ilsimplicissimus
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