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lunedì 3 dicembre 2012

L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI BARCELLONA PG. TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI: FRODE ASSICURATA. 120 INDAGATI (TRA CUI AVVOCATI E PERITI) PER INCIDENTI E LESIONI SIMULATE. IL PERSONAGGIO: TAMBURELLO, L’INVESTIGATORE ESILIATO.

MESSINA. Avvocati, uno dei quali giudice onorario di un Tribunale della Repubblica italiana e un altro figlio di un Procuratore generale di Corte d’appello; periti assicurativi, medici, meccanici; e cittadini, molti dei quali stretti congiunti di esponenti di primo piano della mafia.

 Tutti insieme, uniti appassionatamente per realizzare un obiettivo: truffare le agenzie assicurative. Che scottate da migliaia di richieste di risarcimento danni se ne sono scappati da Barcellona Pozzo di Gotto, come ha fatto “Groupama”. O hanno fatto lievitare il premio assicurativo a livelli record, come attestano le relazioni dell’lsvap, lstituto di vigilanza sullo assicurazioni. L’lnchiesta che conta 120 indagati è cooordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola e Fabio Sozio. Parte da un dato econonico che tutti coloro che hanno l’esigenza di assicurare un veicolo toccano con mano. E dà una spiegazione che tradotta in termini giudici significa il reato di frode alla assicurazioni realizzalo attraverso la simulazione o l’aggravamento di lesioni personali che mai realmente erano state procurate.

Gli inquirenti, però, si sono convinti che non si è trattato di singoli cittadini che reiteratamente hanno cercato di sbarcare il lunario incassando premi per tirare a campare, ma che dietro ci sia un’organizzazione promossa e gestita ed alimentata da legali, periti liquidatori e medici che alla fine si dividono la parte più sostanziosa del “malloppo”. I due magistrati hanno così ipotizzato il reato di associazione per delinquere che ha permesso alle indagini di fare un salto di qualità: i due sostituti, infatti, hanno potuto così chiedere ed ottenere intercettazioni telefoniche sulle utenze telefoniche di avvocati, medici e liquidatori.


L’attività di intercettazione, di appostamento e di riscontro documentale svolta dai carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, a cui state delegate le indagini, ha determinato l’estensione a macchia d’olio dell’inchiesta e l’individuazione di coloro che sono considerati i componenti dell’organizzazione: quest’ultimi, così, sono stati iscritti sul registro degli indagati anche per associazione per delinquere.

L’ASSOCIAZIONE. Per questo reato sono indagati 2 medici della città del Longano: Sebastiano Bauro e Giuseppe Milone; due periti liquidatori delle assicurazioni, Natale Cambria e Giuseppe Catanesi; un meccanico carrozziere: Ottavio Perdichizzi; 4 avvocati: Giuseppe Sgrò, Nello Cassata, flgllo del Procuratore Generale della Corte d’Appello Franco, Massimo Romano, Elisabetta Sidoti; Nunzio Fugazzotto, Carmela Dauccio, Tindaro Grasso. Sul registro degli indagati sono finiti anche altri legali e periti e liquidatori delle assicurazioni: Ruggero Larrera e Giuseppe Licciardello, tutti e tre periti assicurativi; Domenico Giunta e Claudio Aliberti, che invece di mestiere fanno i medici. La lista degli avvocati indagati per concorso in frode assicurativa è lunghissima: vi figurano, Massimo Alosi, avvocato e consigliere comunale in quota Udc, Carmela Brigandì, Carmelo Cicero, Sabrina Coppolino, Antonino Currò, Stefano Giunta, Cosimo Messina, Carmelo Pino, Sebastiano Giovanni Pino, Antonino Zarcone, e Anna Maria Coppolino. ...

(dal settimanale Centonove - da Enricodigiacomo)

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